Dove siamo arrivati? soprattutto dove stiamo andando? Quello che sta accadendo ci sembra un paradosso, il bambino(per modo di dire) non ha sesso non appartiene a nessun genere, quando sarà grande sceglierà come identificarsi. Se nel frattempo non è impazzito il povero piccolo. A noi francamente è venuto il mal di testa solo a sentirli ceri termini, figuriamoci se qualcuno te li deve spiegare. Vogliono stravolgere l’ordine naturale delle cose, come fai a spiegare ad un bambino che non c’è identità di genere quando lui è nato da due identità ben precise uomo e donna. E solo questa unione genera la procreazione, in natura non se ne trova altra.
Nella Columbia Britannica, la più occidentale delle province canadesi, ha rilasciato il primo documento pubblico, un tesserino sanitario, in cui non è specificato il sesso di un bambino. Si chiama Searyl Alti non è maschio, non è femmina. La richiesta è stata fatta del genitore, Kori Doty, che si definisce di genere non binario o gender-queer, cioè che non riconosce la sua identità di genere come esclusivamente maschile o femminile (i gender-queer possono riconoscersi in un terzo genere altro, né in quello maschile né in quello femminile, in entrambi o in una combinazione dei due).
Doty ha partorito Searyl a novembre e da allora ha chiesto che nessun documento governativo ne identificasse il sesso: per questo motivo le autorità non hanno ancora emesso un certificato di nascita, ma hanno comunque rilasciato il tesserino sanitario dove, nel campo in cui va identificato il sesso, c’è una U che può significare sia “unassigned” (non assegnato) che “undetermined” (non determinato). Doty ha spiegato che il suo obiettivo è «cambiare il modo in cui veniamo identificati, a partire dal certificato di nascita»: l’identità di genere si chiarisce a pochi anni dalla nascita e per questo Doty vuole che sia Searyl a decidere in cosa identificarsi quando sarà in grado.