La storia che stiamo per raccontarvi arriva da Napoli e a che fare con un fatto mai accaduto prima e che dà speranza.
Quando il carcere non è soltanto un luogo di dura detenzione ma diventa, anche, un luogo dove capire lo sbaglio fatto e attuare una rinascita.
Università di Napoli: una laurea speciale
Una laurea, con il massimo dei voti, è quella che un detenuto del carcere di Poggioreale, a Napoli, ha ottenuto. In Scienze Sociali. Un motivo di riscatto in più e iniziare a dare un senso ed una direzione diversa alla sua vita, dopo essersi macchiato di una colpa e scontando la sua pena in galera.
Lui è il primo detenuto ad essersi laureato al Polo Universitario Penitenziario della Federico II di Napoli. Una tesi di laurea dal titolo molto particolare: “Lo studio negli istituti penitenziari: il valore educativo tra formazione, resipiscenza e recidiva. Education and imprisonment”, ed è stata discussa dallo studente e dal professor Serpieri, che ha seguito il detenuto in questa parte finale del suo percorso di studi.
Ma come ha fatto a discutere la tesi? L’uomo, da qualche mese, gode del regime di semilibertà proprio per dare completamento ai suoi studi e recarsi a discutere la tesi finale del suo percorso nelle aule del dipartimento di “Scienze Sociali” dell’università partenopea.
Il Polo Universitario Penitenziario: riscatto e rinascita
Un’attività molto importante quella intrapresa dall’Università di Napoli, ma anche e soprattutto dagli studenti che vedono negli studi e nel conseguimento di una laurea, un motivo in più per cambiare la loro vita, una volta che usciranno definitivamente dal carcere. Ed avere anche la possibilità di dare un riscatto completo e pieno alla loro vita.
Dalla “Federico II” confermano il successo di questo progetto che è stato intrapreso dai docenti che nel polo penitenziario vi insegnano, anche con la collaborazione della polizia penitenziaria e degli operatori. Ma il successo più grande riguarda i detenuti studenti che, grazie a tutto questo, studiano, comprendono il valore e l’importanza di ciò che a loro è stato donato e proposto e portano avanti il tutto con gioia e profitto.
8 dipartimenti coinvolti, 100 docenti che ogni semestre insegnano e 19 tutor fra studenti e dottorandi. Il tutto coordinato dalla delegata del rettore Marella Santangelo. Questo progetto così bello ed ambizioso è nato grazie proprio alla collaborazione fra il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania e l’Università “Federico II” di Napoli e si presenta come il primo polo universitario penitenziario del Sud Italia.
A Napoli ed il primo nel Sud Italia
A questo polo è da notare, è iscritto il più alto numero di detenuti, c’è il più alto numero di corsi attivati ed anche un primo tirocinio interno all’istituto stesso.
Riscatto, rivincita per la propria vita, ma anche la gioia e la soddisfazione negli occhi di questo primo studente laureato che, nonostante la sua ancora non del tutto libera vita, guarda avanti sperando in un futuro migliore per se stesso.