Settimo giorno 30/5/2016: L’ultimo mio giorno trascorso a Medjugorje l’ho vissuto nella preghiera, godendomi gli ultimi momenti di questa esperienza unica e indimenticabile immerso in questo Paradiso, raccogliendo le ultime, meravigliose testimonianze di fedeli che, attraverso la Vergine Maria, hanno ritrovato la fede. Giovanna Pedrini, giovane donna e mamma calabrese di 39 anni di tre bambini, la quale vive da diversi anni a Medjugorje, ha cosi raccontato il suo legame straordinario con la Madonna:” Mi chiamo Giovanna Pedrini ,sono una donna italiana di 39 anni. Vivo a Medjugorje dal 2007. Sono arrivata qui la prima volta nel 2002, praticamente ‘’trascinata’’ dall’ostinazione nella fede di mia madre e sempre accompagnata dalle preghiere di mia nonna. Entrambe donne di fortissima fede, ma che per varie ragioni e trascorsi della mia vita non sono riuscite a trasmettermi. Sentivo dire che la fede e’ un dono,non ne capivo il senso, sentivo dire che la forza della preghiera poteva raggiungere gli obiettivi piu’ inaspettati. E’ successo davvero, per me e’ stato cosi’.Non era la mia forza,non era la mia preghiera, lo e’ diventato grazie a mia madre e mia nonna. Sono sempre stata una persona molto rabbiosa, ribelle, delusa dalla vita che mi travolse al momento della separazione dei miei genitori. Li e’ cominciato o meglio finito tutto. Non potevo credere nella famiglia,e da li e’ cominciato i rifiuto e il disprezzo di ogni altro valore, perche’ se la famiglia non ha valore, in cosa puo’ trovare altri valori una mente giovane sentendosi senza sostegno? La mancanza della figura paterna ha impedito la costruzione della mia autostima e personalita’ e quindi il declino, la droga, i centri sociali, l’abbandono della scuola, l’incapacita’ di costruire rapporti sentimentali e amicali veri, solidi per paura di vivere nuovamente l’abbandono. Finchè un giorno si aprono forzatamente le porte di un viaggio, non voluto inaspettato ma che ho accettato di intraprendere per sfinimento. E sono arrivata qui a Medjugorje carica di rabbia e di delusione e in pochi giorni immersa nella preghiera di centinaia e centinaia di fedeli presenti sul territorio e alle celebrazioni, quella rabbia e quella delusione si sono sciolte in una richiesta d’amore. In particolare furono le parole di un ragazzo di Suor Elvira a spingermi verso questa richiesta, la luce nei suoi occhi, la gioia che provava. Doveva partire per andare in missione con la comunita’ e da quel giorno non lo rividi piu’, ma pensai spesso alle sue parole. Fu durante l’adorazione eucaristica che trovai risposta a quella domanda. Ogni mio dubbio, ogni paura, ogni senso di solitudine e di abbandono si sciolsero in un’improvvisa sensazione difficile da spiegare. Davanti al Santissimo Sacramento, cominciai a provare pace, serenita’ e gioia, sentimenti che non avevo provato mai nulla del genere e che faticavo a riconoscere..scoppiai in un pianto e capii che quella poteva essere soltanto la risposta a quella mia richiesta e alle preghiere di mia madre e di mia nonna. Non poteva essere suggestione. Come puo’ essere suggestionabile una persona che non crede? Da quel giorno in poco tempo la mia vita e’ stata trasformata. Quel ragazzo lo rincontrai, tramite un gruppo di preghiera, pregavano per lui che non poteva piu’ andare in missione perche scopri’ di avere una malattia genetica rara. Attraverso la croce della malattia, ci rincontrammo e ci sposammo, chi lo avrebbe mai potuto immaginare che grande disegno Dio aveva preparato per me! Oggi sono madre di tre figli, ho un marito meraviglioso e insieme portiamo la croce della malattia genetica di cui lui e’ portatore. Ma non ho piu’ paura ,non vivo piu’ quel senso di solitudine e di abbandono, perche noi non siamo soli abbiamo Dio al nostro fianco che ci sostiene nella malattia . Non abbiamo avuto paura di mettere al mondo tre figli nonostante la malattia. Il si alla vita ormai non poteva che essere un si pieno. E oggi siamo qui con tre figli sani contro ogni previsione a testimoniare con la nostra vita, con la nostra famiglia”. Due giovani, Luca e Katia, hanno cosi messo in risalto le meraviglie compiute dalla Madre di Dio nelle loro vite:”Da diversi anni veniamo a Medjugorje”- hanno cosi affermato i due ragazzi-“quest’anno siamo giunti per la quarta volta in questo luogo eccezionale, nel quale abbiamo scoperto l’amore per la preghiera. Ricordiamo con commozione una delle apparizioni della Vergine Maria sul Podbrdo, quando la sola sua presenza comporto’ reazioni violenti da parte di persone indemoniate. Questo episodio ci fece comprendere che Maria è realmente presente in questo posto. Nel corso di un’altra apparizione di Maria, invece, i genitori di una ragazza disabile avvertirono un profumo, mentre gli altri addirittura una carezza amorevole. Medjugorje è assolutamente un posto di Dio. La preghiera, la confessione, la santa messa quotidiana, la recita del Santo Rosario, il perdono, tantissime conversioni sono tutti frutti dello Spirito Santo. Tutte queste grandi grazie vengono certamente dal Signore e dalla sua Santissima Madre”. Durante la celebrazione della santa messa in italiano, un sacerdote colombiano ha affermato:”Solo grazie alla Madonna mi sono convertito al cattolicesimo dal protestantesimo e sono diventato sacerdote, altrimenti sarei divenuto pastore protestante. Preghiamo molto con il Santo Rosario per il dono di santi sacerdoti nella Chiesa Cattolica”. Domenico Canciello, marito e padre proveniente da Orta di Atella, paese in provincia di Caserta, ha cosi raccontato la sua eccezionale conversione a Medjugorje:”Finalmente, dopo tanti anni, sono riuscito a venire a Medjugorje. Negli anni scorsi, non sono riuscito a realizzare questo sogno, a causa di gravi problemi familiari. Mia moglie ha rappresentato lo strumento di Maria per farmi arrivare in questo luogo santissimo, dove ho trovato la pace interiore che cercavo. A casa porterò il desiderio di iniziare un cammino di fede e di preghiera. Invito quindi tutti a venire a Medjugorje per respirare questo straordinario e indescrivibile clima di pace. Prima di questa meravigliosa esperienza, che ha cambiato radicalmente la mia vita, non ho mai ricevuto la Santa Eucarestia senza confessarmi. Dopo 15 anni, a Medjugorje mi sono confessato, dicendo al sacerdote: “ Padre, ho peccato. Sono qui perche’ sono stato chiamato”. Ho provato una gioia immensa nel ricevere dopo tanto tempo il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Ringrazio e lodo il Signore per avermi fatto provare il dono immenso del suo amore e della sua misericordia”. Una giovane ragazza di Napoli, Lucia Capasso di 22 anni, ha cosi sottolineato le meraviglie compiute da Maria nel suo pellegrinaggio a Medjugorje:”Un anno fa, il mio ex fidanzato aveva avuto un problema di salute e sono venuta a Medjugorje per ringraziare la Madonna per la grande grazia concessa a lui, nonostante il fatto che non stiamo piu’ insieme. Sia sul Podbrdo che sul monte Krizevac ho provato una gioia immensa. La pace e la serenità che si possono sperimentare in questo luogo sono doni meravigliosi della Madonna. Nella mia vita quotidiana, mi porterò la certezza che la Madonna esiste e ama tantissimo ciascuno di noi. A tutti i miei coetanei, li inviterei di cuore a venire a Medjugorje e di avvicinarsi al Signore, attraverso la potente intercessione della sua Santissima Madre. In questo luogo santissimo, la Madonna è realmente presente e, pertanto, invito tutti gli scettici a venire qui e a fare questa bellissima esperienza, capace di dare la svolta alla propria vita”. Un bambino di soli 12 anni, Gabriele, ha raccontato cosi il suo stupendo viaggio a Medjugorje:”In questo pellegrinaggio, ho seguito i miei genitori e, inizialmente, non volevo venire. Recitare il Santo Rosario insieme agli altri membri del gruppo mi ha toccato profondamente. Durante l’ascesa al monte Krizevac, ho provato dentro di me una forza soprannaturale, che mi ha fatto superare tutti gli ostacoli incontrati prima di raggiungere la vetta. Porterò a casa l’amore per la preghiera. Invito tutti i bambini e i giovani a venire in questo luogo santo, dove avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica, in grado i cambiare la loro vita. Venire a Medjugorje e poter donare un sorriso a chi soffre, in particolare alle persone disabile, è straordinario”. L’ultima serata trascorsa in questo Paradiso l’ho vissuta ospite di un santo laico di questi tempi bui, Antonio Barletta nativo di Apice che, dall’età di un anno, è costretto su una sedie a rotelle per una grave forma di poliomelite. Ecco la sua eccezionale testimonianza:”Da quando avevo 13 mesi, ho contratto la poliomelite e vivo sulla sedia a rotelle da 58 anni.”- ha cosi affermato Antonio con commozione-“A Medjugorje ho incontrato la Madonna, che mi ha insegnato ad accettare la sofferenza, che non rappresenta un dolore, ma un dono di Dio, per raggiungere la pace autentica con Dio. Solo attraverso il dolore, ho trovato il rapporto autentico con il Signore, vivendo nella mia vita la Parola di Dio: “ Chi mi vuole seguire, prenda la sua croce e mi segua”. A Medjugorje, la mia pensione la impiego quasi totalmente per aiutare i poveri della zona, in particolare i bambini dell’orfanotrofrio di Mostar. Molti vedono nei veggenti uomini. Io invece nei veggenti vedo strumenti di Maria, per condurci a suo Figlio Gesu’. Invito di cuore le persone a venire qui a scoprire l’amore di Dio per ciascuno di noi”. Nella sua vita, Antonio ha trovato un angelo ad accudirlo, di nome Raffaela, una giovane ragazza di Modena di 26 anni, la quale ha cosi raccontato la sua vita e il suo legame straordinario con Medjugorje:” Da bambina, ho sempre frequentato la parrocchia e ho praticato molte attività di volontariato. Ho lavorato nel settore della moda per diversi anni e, nonostante i numerosi attacchi del demonio, sono riuscita a conservare la purezza dello spirito in quel difficile mondo caratterizzato da sesso, alcool e droga. All’età di 16 anni mi sono fidanzata, ma non è stato un rapporto sano, in quanto era caratterizzato da molta gelosia e possessione. Mi sono poi fidanzata con un altro ragazzo e la mia vita è diventata un inferno. Tuttavia, attraverso questo grande dolore, il Signore ha convertito tutta la mia famiglia. Infatti, ho iniziato a soffrire di anoressia per due anni, soprattutto a causa del comportamento violento del mio fidanzato, che addirittura mi minaccio’ di morte. Grazie a mia zia Antonella, ho conosciuto Antonio, che ha rappresentato lo strumento di Dio per salvarmi. Tre anni fa, venni per la prima volta a Medjugorje e provai una gioia immensa sul Podbrdo nell’abbracciare una donna vestita di nero, con occhi azzurri, scalza, che mi disse:”Grazie che sei venuta sin qui, non sai quanto ti amo”. Dopo alcuni secondi, non la vidi piu’. Nel mese di ottobre del 2013, mi sono trasferita in quest’oasi di pace con Antonio e, da quel momento, la mia vita è cambiata. Ho lasciato tutto per stare insieme ad Antonio. Le persone malate sono diventate la parte essenziale della mia vita. Ogni volta che lavo o vesto Antonio, è come se lo facessi a Gesu’ sofferente in croce”.
Ottavo e ultimo giorno 31/5/2016: Siamo giunti alla fine di questo viaggio indimenticabile, vissuto a contatto con Maria e con tanti pellegrini che, in questo luogo santissimo, hanno trovato la fede e la speranza per affrontare le numerose difficoltà quotidiane. Dopo aver ricevuto la benedizione del caro don Santi Mangiarratti, esattamente come quando giunsi in Bosnia una settimana fa, mi sono recato all’aeroporto di Mostar per prendere l’aereo per Napoli. Prima di imbarcarmi, ho raccolto altre testimonianze commoventi di altri fedeli. Carla Chianese di Napoli ha cosi raccontato il suo pellegrinaggio a Medjugorje:”Essere venuta finalmente a Medjugorje ha rappresentato la realizzazione del sogno piu’ grande della mia vita. Ero molto attratta da questo luogo. Qui ho trovato uno straordinario clima di pace ovunque. A casa mi portero’ soprattutto il desiderio di intensificare l’incontro con il Signore soprattutto nella preghiera quotidiana. Alle persone scettiche, le invito di cuore a venire a Medjugorje per sperimentare l’amore di Maria nelle loro vite. Non si puo’ spiegare con poche parole cos’e’ Medjugorje. Bisogna venire di persona in questo posto straordinario”. Martina Curzo, una giovane di Roma di 25 anni, ha cosi spiegato le gioie e le meraviglie compiute da Maria nel suo pellegrinaggio a Medjugorje:”Due anni fa, persi mia madre a causa di un tumore. Quest’anno, su invito di mia cugina, sono venuta a Medjugorje. Qui, ho ritrovato la pace, la serenità e la certezza che la Madonna mi ama. Ai miei coetanei, li invito a venire in questo luogo speciale, per sperimentare l’amore di Dio per ciascuno di loro”. Infine, una giovane coppia di fidanzati di Napoli, Augusto e Annarita, hanno cosi spiegato cosa ha rappresentato Medjugorje per entrambi:”Sono venuto a Medjugorje per curiosità.”- ha cosi affermato Augusto-“Sono infatti una persona scettica per natura. Ho trovato qui un clima di grande pace ed accoglienza. Alcuni pellegrini mi hanno addirittura regalato una corona del santo Rosario, episodio che mi ha profondamente commosso. Ho vissuto una bellissima esperienza, che consiglio a tutti i miei coetanei di vivere”. “Quando venni per la prima volta qui, ho subito avuto il desidero di ritornarci immediatamente”- ha cosi risposto Annarita, la fidanzata di Augusto-“In questi ultimi anni, grazie soprattutto a Maria, ho cambiato il mio modo di vedere le cose e di essere e mi sono molto avvicinata alla preghiera. Mi auguro che Augusto, venuto per la prima volta a Medjugorje, potrà finalmente incontrare il volto amorevole di Gesu’ nella sua vita. Qui si respira un clima eccezionale di pace e invito tutti i giovani e le persone scettiche ad aprirsi alla grazia di Dio e all’amore della Madonna”.
RIFLESSIONI FINALI
Nel Vangelo di San Luca, al capitolo 6, il Signore disse:” 3Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore”. Pertanto, l’unico criterio di discernimento per appurare se un’opera proviene da Dio o dal maligno sono i frutti prodotti dalla stessa. A Medjugorje, come si puo’ riscontrare dalle numerose testimonianze raccolte in questo reportage, i frutti dello Spirito Santo sono evidenti: conversioni, preghiera incessante, recita del Santo Rosario, pace, serenità, tranquillità, tante sante messe quotidiane. Bisogna allora chiedersi: perché, nonostante tutti questi segni inequivocabili di grazia divina, Medjugorje è tanto osteggiata sia da numerosi esponenti della gerarchia ecclesiastica che da tanti fedeli? La risposta a questo legittimo interrogativo la si puo’ evincere dal punto 54 del Trattato della vera devozione a Maria: “Dio ha posto delle inimicizie, delle antipatie, delle opposizioni profonde tra gli autentici figli e servi della Vergine santa e coloro che sono figli e schiavi del demonio; non si possono amare tra loro, non ci puo’ essere intesa degli uni con gli altri. I figli di belial, gli schiavi di satana, gli amici del mondo hanno sempre finora perseguitato, e sempre piu’ perseguiteranno, quelli e quelle che appartengono alla santa Vergine, come in passato Caino ha perseguitato suo fratello Abele, ed Esau’ suo fratello Giacobbe, che sono le figure dei falsi e dei veri credenti. Ma l’umile Maria riporterà sempre vittoria su questo orgoglioso: una vittoria cosi grande che arriverà a schiacciargli la testa, dove risiede il suo orgoglio; ella saprà sempre smascherare la sua malizia di serpente, sventarne le insidie infernali, dissiparne i progetti diabolici e saprà difendere fino alla fine dei tempi i suoi fedeli devoti dalla sua zampata crudele”. Prima di lasciare questo Paradiso, anche io vorrei raccontare un episodio molto significativo che mi è capitato, che farà storcere il naso agli scettici, ma che attesta invece per chi ha il cuore aperto alla grazia di Dio che a Medjugorje realmente vi è la presenza di Dio e della sua Santissima Madre. Nel corso dell’ultimo pomeriggio trascorso a Medjugorje, ho deciso di acquistare una corona missionaria del Santo Rosario per pregare per il dono della pace in tutto il mondo. Dato che si stava celebrando la santa messa internazionale, mi sono recato in confessionale e li’ ho trovato un sacerdote croato che ha benedetto la mia corona. Uscito dal confessionale, ho trovato una bellissima bambina croata di 12 anni. Mi ha colpito subito non soltanto per la sua straordinaria bellezza, ma soprattutto per gli occhi verdi luminosi. Con amore e dolcezza, l’ho invitata a pregare il Santo Rosario davanti alla Madonna dinanzi alla chiesa di San Giacomo. Abbiamo deciso di recitare il Santo Rosario per tutti i bambini del mondo, soprattutto per proteggerli dall’abominio dell’ideologia del gender, che sta devastando le coscienze di tutti. Io recitavo la prima parte del Santo Rosario in italiano, lei la seconda in croato. Giunti al quarto mistero del dolore, mentre sentivo dentro il mio cuore una pace e una gioia indescrivibile, le chiesi: What’s your nome? La bambina rispose: Even. All’inizio, non posi attenzione a quel nome. In seguito, compresi che quel nome aveva un significato divino: significa infatti giusto ed è il nome di uno degli angeli del coro angelico dei cherubini. Subito dopo, le domandai: are you angel? Questa meravigliosa creatura mi rispose: yes. Anche quella risposta mi sorprese, ma non mi soffermai inizialmente. Terminato poi il Santo Rosario, dopo averla ringraziata, abbracciata e le ho dato un bacio, mi sono voltato a prendere l’acqua nello zaino. Dopo pochi secondi, non l’ho vista piu’ la bambina. Era scomparsa. In pochi secondi, era impossibile percorrere un lungo tragitto. Questo episodio mi ha lasciato sbigottito. Lo ripeto. Io sono molto razionale e, spesso, gli amici mi dicono che devo mettere la mano nel costato di Cristo come San Tommaso per credere. Questo fatto mi ha consolato tantissimo, soprattutto con particolare riferimento alla grande battaglia che sto conducendo in Italia, proprio in difesa dei bambini contro l’abominio dell’ideologia del gender. Nel Santo Vangelo Di San Matteo, al capitolo 18, Gesu’ disse:” 3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”. Quindi invito tutti, in questo momento di grandi tribolazioni e attacchi in particolare alla famiglia, a venire a Medjugorje, a credere nell’amore di Gesu’ e di Maria per ciascuno di noi e a rimanere attaccati al suo Cuore Immacolato, certi e sicuri che trionferà presto, come disse la Regina della Pace nel messaggio straordinario del 1 gennaio 2001 sul Podbrdo: “Questa sera in modo speciale vi ho voluto qua. In modo speciale adesso che Satana è libero dalle catene. Io vi invito a consacrarvi al mio Cuore e al Cuore di mio Figlio. In modo speciale adesso cari figli vi invito ad essermi vicino. Io vi benedico tutti con la mia benedizione materna”.