La bellissima storia di una donna che racconta il miracolo della vita arrivato in modo del tutto inaspettato, stravolgendo diagnosi e previsioni mediche.
Il concepimento di un nuovo essere umano, sempre creazione di Dio, al di là di ogni calcolo o azione indotta a cercarlo, può arrivare anche quando la scienza medica ritiene sia impossibile o estremamente improbabile.
Lo testimonia la storia di Claudia Silvestri, una donna che aveva ricevuto una diagnosi infausta circa la possibilità di diventare madre.
Con problemi di amenorrea fin dall’adolescenza, arriva al matrimonio dopo 5 anni di fidanzamento improntato alla ricerca di un progetto di vita comune, con il desiderio condiviso dal marito di avere dei figli. Ma il responso dei medici è inesorabile e scopre che i suoi problemi ormonali rendono impossibile l’instaurarsi di una gravidanza.
La scoperta del miracolo della vita
La coppia, che vive il rapporto d’amore cristianamente, con una grande apertura alla vita, avverte la vocazione anche verso la genitorialità adottiva e inizia ad intraprendere il percorso per realizzare il sogno di costruire una famiglia che al suo interno abbia dei figli, biologici o adottivi che siano.
Ma inaspettato e sconvolgente arriva all’improvviso il miracolo che farà dire a Claudia “dal miraggio della maternità sono passata al miracolo della maternità”.
È il marito ad annunciarle la gravidanza. Lei aveva fatto delle analisi di controllo e tra queste c’era anche il valore dell’ormone che segnala una gravidanza in atto.
E così, andato a ritirare i risultati, in preda ad una commozione che stravolge l’animo il marito scopre che era stato dato a loro il più bello dei doni, così tanto desiderato.
Arriva a casa con una statuetta di “Gesù Bambino” e le annuncia così quello che lei mai avrebbe pensato di poter sentirsi dire: sarebbe stata mamma!
Nasce così il primo figlio. Ma i miracoli di Dio avvengono anche in abbondanza e così dopo di lui sono arrivati altri figli, per un totale di quattro.
Un altro figlio e lo scontro con la mentalità abortista
Le prime tre gravidanze erano andate lisce senza nessun problema. Quando invece aspettava il quarto figlio, Claudia si ritrova a vivere delle difficoltà.
Dopo la paura per qualche minaccia d’aborto, alla prima ecografia la felicità è turbata dal sospetto di un problema genetico per il piccolo.
Con freddezza, seguendo un copione fin troppo comune e purtroppo ripetitivo nel mondo della medicina, i medici le propongono di pensarci e di “scegliere” sul da farsi, un modo a volte più sottile, altre più esplicito, per proporre e consigliare l’aborto, che viene addirittura chiamato “terapeutico”, come se produrre la morte fosse una terapia.
Ma Claudia non prende neanche in considerazione la possibilità di eliminare suo figlio e risponde che per lei non si poneva l’idea di dover fare una scelta, ma nel modo più naturale e ovvio solo di accogliere quella vita umana già presente.
La sua preoccupazione, anzi, era rivolta solo affinché la gravidanza proseguisse bene e il bambino arrivasse a nascere.
La diagnosi del Prof. Noia che porta conforto
Seguita poi dal prof. Pino Noia, ginecologo esperto di medicina prenatale, a seguito di indagini più approfondite per scoprire la tipologia del difetto genetico ed accertarsi di una possibile eventuale cura, scopre che il problema del bambino non era altro che la Sindrome di Down.
La scoperta l’ha sollevata, perché era la migliore diagnosi tra quelle prospettate e da quel momento non ha pensato ad altro che ad accogliere questo quarto miracolo che il Signore donava loro.
Adesso i figli di Claudia sono cresciuti e sono ragazzi che di sicuro hanno ricevuto un amore sconfinato da parte di questi genitori che non hanno esitato a considerarli un miracolo, una benedizione da custodire e da accogliere sempre, in qualsiasi circostanza.
I due sposi hanno riconosciuto la grandezza del dono ricevuto con la luce della fede, ma anche con la naturale consapevolezza data dalla semplice ragione che riconosce il bene e la realtà: un essere umano inizia la sua esistenza dal momento del concepimento ed ha un valore incommensurabile e sacro.