Le parole del Bergoglio sono un macigno sul ddl Cirinnà: “Non confondere unioni civili e matrimonio”. Barricate bipartisan in parlamento. Il Pd si divide sulla stepchild adoption. E Renzi avverte: “Senza intesa voto di coscienza in aula”
“Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”.
E il Papa benedice i social
Papa Francesco riceve in udienza il Tribunale della Rota Romana, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, e incentra la sua riflessione sulla famiglia. Parole nette che rispondono senza se e senza ma al dibattito sulle unioni civili. Tanto che Matteo Renzi rischia di farsi esplodere il Pd nelle mani.
L’Italia (e la politica) si spacca sul ddl Cirinnà. Dal parlamento alla piazza il passo è breve. Domani, al fianco delle associazioni Lgbt, manifesteranno i grillini, i politici di Possibile e diversi esponenti del Pd, a cominciare da Sinistradem. Il 30 sarà la volta del Family Day che vedrà in piazza diversi esponenti del centro-destra, a partire dal ministro Gian Luca Galletti. Decisione, questa, sulla quale Renzi taglia corto: “Non vedo alcun problema”. Ma sulle unioni civili non è disposto a fare alcun passo indietro. “Io penso che questa legge ci voglia, la stragrande maggioranza degli italiani sono convinti che è arrivato il momento di chiudere questa battaglia ideologica”, spiega pur sapendo che il problema politico resta, a partire dalla stepchild adoption. “È un tema molto delicato, dobbiamo avere un principio di riferimento, una stella polare: l’interesse del bambino – continua ai microfoni di Rtl 102,5 – ciò che importa è il diritto del bambino a crescere nell’ambiente considerato più giusto”. Su questo tema, però, c’è una discussione molto forte. E i mal di pancia sono bipartisan. “Il parlamento voterà, vedremo se troverà una soluzione alternativa, ma spero che si faccia la legge in un tono civile – conclude Renzi – evitiamo che sia uno scontro”.
Lo scontro più forte si consuma proprio all’interno del Partito democratico. I cattolici con Gianpierio Dalla Zuanna sarebbero intenzionati ad andare avanti con la loro proposta sull’utero in affitto sebbene, si riferisce, meno radicale, più soft insomma. Mentre la proposta di mediazione sarebbe affidata a un emendamento Marcucci-Fedeli nel quale si fissano i “paletti” alla stepchild adoption con un riferimento particolare, tra l’altro, al ruolo del giudice nelle adozioni. Ma, a quanto pare, i “paletti” sarebbero considerati insufficienti e i cattolici intenzionati ad andare in aula con i loro emendamenti. Si profila, dunque, il rischio per il Pd di affrontare l’aula del Senato senza rete, senza una sintesi. Per tutta la mattina a palazzo Madama si sono susseguite riunioni per cercare di sciogliere i nodi ma per ora la soluzione non sarebbe a portata. Oltre al tema delle stepchild ci sarà anche un pacchetto di emendamenti teso a evitare rischi di incostituzionalità, negli articolo 2 e 3, legati all’equiparazione tra unioni civili e matrimonio.
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