È tra i prodigi che di più attira l’attenzione, non solo dei fedeli, ma anche di molti curiosi, ed è tra i più conosciuti e famosi al mondo, e accade a Napoli.
Questo Santo è, un po’, il porta bandiera di questo tipo di prodigio. Ma è bene sapere che non è il solo a compierlo.
Il mese di settembre di ogni anno, la città di Napoli e tutti i fedeli al Santo sparsi nel mondo, lo attendono con trepidazione, perché “se il miracolo non avviene, può esser presagio di qualcosa di funesto”, dice la tradizione. Stiamo parlando del miracolo della liquefazione del sangue.
Il più conosciuto è, ovviamente, quello di San Gennaro del 19 settembre, giorno della festa liturgica del Santo. Esso avviene anche il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre (il giorno del cosiddetto “miracolo laico”). Ma è il solo, al quale Dio “concede” questo privilegio? Assolutamente no.
Ma perché poi, proprio il sangue? Esso è segno e simbolo di vita, di presenza, di essenza di qualcuno (in questo caso di un Santo o di una Santa) fra la sua gente, fra i suoi devoti, che innalzano a loro preghiere ed invocazione perché mai allontanino la loro mano protettrice.
Un esempio? Il miracolo laico di San Gennaro del 16 dicembre, giorno in cui il Santo fermò la lava del Vesuvio che, dopo l’eruzione, si stava dirigendo verso la città e la stava seppellendo. Era il 1631.
Ci siamo sempre chiesti, però, se ci fossero anche altri Santi che portano avanti questo così particolare prodigio. E, ancora una volta, a dare risposta è la città di Napoli. Santa Patrizia, la cui devozione popolare è ampiamente diffusa, e il suo corpo come il suo sangue sono conservati nella chiesa di San Gregorio Armeno.
La Santa, è compatrona della città di Napoli. Il miracolo della liquefazione del suo sangue avviene ogni anno, il 25 agosto, giorno della sua festa liturgica, nonché della sua morte. Ma, come San Gennaro, non avviene solo una volta l’anno. Ci sono casi in cui, come è successo lo scorso 6 gennaio, il prodigio si è verificato fra lo stupore generale e le preghiere di tutti.
Sono i soli due Santi? No. Nel monastero delle clarisse di Piazza del Gesù, sempre a Napoli, sarebbero conservate le reliquie di Santo Stefano, portate in città da un altro Santo, Gaudioso. E, in passato, anche queste erano soggette a questo miracolo.
I resti del sangue di San Giovanni Battista e di San Lorenzo, presenti nella chiesa di San Gregorio Armeno, anche loro tempi addietro si scioglievano. Il 2 agosto, invece, si scioglierebbe il sangue di Sant’Alfonso Maria de Liguori, conservato nella chiesa di Santa Maria della Redenzione dei Captivi.
Se ci spostiamo, invece, nel Lazio e, precisamente ad Amaseno, in provincia di Frosinone, assistiamo anche qui ad un fenomeno prodigioso di liquefazione del sangue, questa volta di San Lorenzo. Nella Collegiata di Santa Maria, infatti, è conservata un’ampolla che contiene “una massa sanguigna”, secondo quanto confermato da studi medici fatti nel 1800. Una volta l’anno, intorno al 10 agosto, questa massa si scioglie e si liquefa, assumendo il colore rosso vivo del sangue.
Se sia o meno di San Lorenzo non vi sono testimonianze documentate, ma data la concomitanza di date (il 10 agosto è il giorno della festa liturgica di San Lorenzo martire) i due elementi sono stati accostati.
Insomma: prodigi frequenti, recenti, antichi, una cosa è certa: i Santi non hanno mai abbandonato il popolo che li invoca con sincerità e con fede, e sempre hanno fatto sentire la loro protezione e presenza.
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