Non tutti i bambini hanno la possibilità di essere cullati tra le braccia dei nonni; alcuni non sapranno mai nemmeno cosa voglia dire essere coccolati dai genitori o da mani amorevoli.
Molti studi di psicologia neonatale, hanno dimostrato ampiamente che i bambini abbandonati o mal curati, quelli a cui manca l’affetto, hanno molte più possibilità di ammalarsi (o di non guarire, nel caso nascano con dei problemi di salute), di vivere delle complicazioni psicosomatiche, di quelli accolti in famiglia e accuditi con sentimento.
Per ogni neonato, indipendentemente dalle condizioni in cui viene al mondo, è quindi fondamentale essere preso in braccio, anziché sostare in confortevoli o ospedaliere cullette.
Ed è questo uno dei motivi, ossia la richiesta di affetto (lo sappiamo bene), che scatena il pianto dei piccoli, inconsolabile e devastante, fino all’arrivo di una persona familiare.
Ad aiutare di parecchio la situazione dei neonati, e già da un po’ di anni, sembrerebbe ci stia pensando Nonno David, che speriamo sia di esempio per altre persone.
Nell’ospedale di Atlanta (USA) è un habitué.
Era un manager, ma ora è un pensionato che si reca, due mattine a settimana, nel reparto neonatale della struttura sanitaria, per occuparsi dei piccoli, in assenza dei genitori: “Sono loro che danno a me di più di quanto io dia a loro.”.
David Deutchman fa il nonno per i bambini in incubatrice. Li prende in braccio, li culla, li accarezza, parla loro, rassicurandoli, proprio come farebbe uno di famiglia, tanto che è diventato un riferimento per molti genitori di bimbi prematuri.
La passione -se così si può definire- di nonno David nacque quando un giorno si trovò in ospedale, in attesa di essere visitato per un dolore alla gamba.
Gli capitò di passare davanti al reparto che ospitava i bambini e non poté fare a meno di avvicinarsi a quelle creature: “Sono entrato e ho chiesto se avevano bisogno di volontari.”.
La risposta del personale medico fu affermativa, in effetti avevano proprio bisogno di qualcuno che sorvegliasse quei bambini, mentre i genitori erano costretti a stare altrove.
Da allora, nonno David non ha più smesso di essere di aiuto al reparto neonatale e, ora, parla ai giornali e alla TV della sua fantastica, quanto incredibilmente altruistica e umanitaria, esperienza.
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