Il 24 luglio 1399 la Madonna apparve a un contadino di Rezzato, in provincia di Brescia, dando vita al “Movimento dei Bianchi”, detti anche i Disciplinati.
Siamo infatti tra gli ultimi giorni di giugno e i primi di luglio. Un contadino stava arando il suo campo nei pressi di Rezzato, all’entrata della Valverde. Poco distante da lui c’era una chiesetta dedicata alla Madonna.
All’improvviso, senza alcuna apparente ragione, i suoi buoi si fermarono e si inginocchiarono. Gli animali si rifiutano di proseguire, e in un primo momento il contadino non capisce cosa stesse succedendo. Allora alzò lo sguardo, e vide sopra di sé la figura di un Uomo vestito con una tunica rossa e un manto azzurro.
Era Gesù. Che con tono autorevole diede all’uomo un ordine. “Prendi i tre pani che hai nella bisaccia e va a gettarli nello stagno”, disse. Il bravo contadino, preso da timore reverenziale, accoglie subito l’invito e si avvia verso il laghetto per eseguire quando dettogli da Cristo. Nel momento in cui però si avvicina allo stagno, e sta per gettare il pane, sento una voce chiamarlo.
“Fermati! Non li gettare”, si sentì pronunciare in sua direzione. La voce, soave, lo stava richiamando. Non potendo comprendere cosa stesse succedendo, si ferma con il pane tra le dita, poco prima di lanciarlo, e alza lo sguardo. Vede una Signora, apparsa in mezzo all’acqua, sopra uno scoglio, che stava rivolgendo a lui la sua parola.
Era la Vergine Maria. Il contadino, confuso e interdetto, non più come comportarsi. Volgendo lo sguardo verso la Donna, mentre questa riprende a parlare, si ferma ad ascoltare le sue parole. “Ritorna dall’adorabile Signore che qui ti ha inviato e pregalo da parte mia che si compiaccia di revocare il suo comando ed assicuralo che io troverò il modo di soddisfare la sua divina giustizia”, disse Maria all’uomo.
Così, confuso, il contadino ritorna ai piedi dell’Uomo che lo aveva invitato a gettare il pane. Gli riferisce della visione che ha avuto, in cui la Signora lo fermava dal gettare il pane. La vicenda però fa sì che il Signore si mostri adirato. E di conseguenza insiste nell’ordine che aveva dato all’uomo, esprimendo il suo desiderio che venga eseguito.
Il contadino, rattristato e incredulo, ritorna nuovamente al laghetto portando appresso i tre pani. Convinto ad eseguire gli ordini che il Signore stesso gli ha rinnovato. La Signora apparsa sopra il lago però lo ferma di nuovo. “No! Non li gettare”, grida verso di lui. Il contadino, affranto, si sentì costretto a rispondere alla Donna. “Ma l’ordine di quel Signore è questo, ed io lo devo eseguire”, disse. La Signora lo riprese.
“No! Fermati, ascolta. Io sono la Madre del Divin redentore e il Signore che ti ha dato questo ordine è appunto il mio Divin Figlio. Egli è giustamente adirato contro la perversità sconfinata che regna fra gli uomini, ed ha deciso di punirli con flagelli spaventosi. Gettare questi pani significherebbe il decreto irrevocabile. Va’, dunque e prega il mio Gesù di voler ancora usare misericordia ai poveri peccatori nella speranza che questi ritornino a vita virtuosa”.
Per un’ultima volta l’uomo riuscì a raccogliere le sue forze, spinto dalla fiducia nella protezione della Madonna. Cosicché ritornò con passo svelto alla presenza del Redentore. Il contadino, nell’incontrare Gesù, si prostrò a terra, tra le lacrime, e presentò a Gesù il desiderio della sua divina Madre. Gesù, con volto fermo e severo, ordinò nuovamente di tornare allo stagno.
“Ritorna allo stagno ed esegui il comando che ti ho dato. Le iniquità degli uomini sono al colmo, la mia giustizia è ormai stanca; il vizio, la lussuria che dominano più che mai in mezzo a loro mi muovono a tanta nausea; va’ e compi ciò che ti ho ordinato”. Il contadino era ormai al colmo dello spavento, e ripercorre il sentiero con il cuore affranto. Tornato dalla Madonna, la fissa negli occhi per implorare pietà e consolazione.
La risposta di Maria fu: “O buon uomo! Il caso è gravissimo. Insistiamo ancora a pregare la Divina Misericordia. Il getto di questi tre pani significherebbe lo scatenarsi sopra la terra di tre terribili flagelli, la peste, la fame, la guerra con lo sterminio di gran parte delle genti. Va’ di nuovo ai piedi del mio Divin Figliuolo, presentagli a nome mio i meriti delle sacratissime sue Piaghe, della sua Passione e morte, rinnovagli i miei voti e i desideri, l’intercessione delle mie suppliche, digli che mi impegnerò per mezzo tuo di richiamare le genti a sincera penitenza. Insisti devotamente, prega con molta umiltà e la misericordia di Lui prevarrà”.
Per un’ultima e ulteriore volta il contadino ritorna da Gesù, piangendo e riferendogli le parole della Madonna. A quel punto, finalmente, l’uomo si sentì rispondere parole dolci. “Alla benedetta mia Madre nulla io so negare. Per amore di Lei sospendo due dei castighi ed inoltre se gli uomini ritraendosi dai loro immondi costumi si purificheranno profondamente nelle lacrime della penitenza verrà alleggerito di molto anche il terzo. Va’ al laghetto e gettavi un solo pane”.
L’uomo ritorna felicemente al laghetto, dove trova ancora la Madonna che gli fece gettare in acqua uno dei tre pani. Dicendo: “Ora vai ad annunziare le cose che hai viste ed udite. Esorta la gente ad abbandonare le vie dell’empietà, esortali a vivere cristianamente per placare la divina giustizia che hanno gravemente irritata. Suggerisci loro la purificazione nel sacramento della penitenza, facciano devote novene con processioni. Vestano bianche vesti. Assistano con devozione alla S. Messa. Ricevano con fede la S. Comunione. Tra i canti mi è assai gradito lo Stabat Mater dolorosa”.
Una volta gettato il solo pane indicato dalla Madonna, quello cioè della peste, l’uomo corse a raccontare l’accaduto ai compaesani. Da lì cominciò a muoversi verso ogni paese e regione, e un gruppo di discepoli vestiti di bianco come lui lo accompagnava. In ogni luogo in cui si recava, l’uomo raccontava l’accaduto e annunciava le parole che gli erano state indicate dalla Vergine.
La sua predica chiamava alla penitenza, alla preghiera e alle processioni. Fu così che nacque movimento dei Bianchi, o Disciplinati, come raccontato nell’Opera storica di Sant’Antonino di Firenze. Il movimento religioso si diffuse in Italia, Germania, Francia e Spagna.
Nel 1711, il 1 ottobre, la Madonna apparve una seconda volta a Valverde. In quei giorni infatti la provincia di Brescia si vede colpita da una profonda epidemia, che portò a un’intensa moria di bovini. I cittadini dei territori cominciano a rivolgersi con forza alla Madonna di Valverde. Il venerdì 2 ottobre viene programmata una solenne celebrazione nel Santuario.
Il giorno precedente due giovani ragazzi, Paolo Ogna di otto anni e Francesco Pelizzari di 11 anni, stavano raccogliendo castagne sul colle san Pietro, vicino al laghetto del Santuario. Mentre stanno ritornando a casa, a metà pomeriggio, il loro sguardo si direzionò alla cappella del laghetto. Sul tetto della piccola cappella, però, notano una luce splendente.
Fissandola meglio, in mezzo al chiarore videro apparire una Donna vestita di bianco, che splendeva come il sole. Le sue vesti candide il suo manto azzurro erano sollevata da una lieve e misteriosa brezza. Incuriositi, i due giovani precipitarono dal monte e accorsero verso il laghetto, dove la donna, inginocchiata verso oriente, stava pregando.
“Questa è la Madonna!”, gridarono estasiati i ragazzi. Subito si inginocchiarono verso di lei recitando la preghiera Salve Regina. L’immagine della Madonna scomparve poco dopo dai loro occhi, ma una donna nelle vicinanze aveva notato lo stesso chiarore, mentre stava raccogliendo la legna. Poco dopo i ragazzi corsero in paese per riferire a tutti l’accaduto, dicendo che presto l’epidemia sarebbe cessata. Tutti divennero all’istante fiduciosi. Poco dopo, effettivamente, l’epidemia cessò.
La chiesa che era situata vicina al luogo dell’apparizione, risalente al dodicesimo secolo, negli anni successivi risultava sempre più inadeguata ad accogliere il flusso crescente dei pellegrini. Così gli abitanti di Rezzato fece erigere un santuario più grande, che venne terminato nel 1615.
La devozione alla Madonna di Valverde, da allora, si protrasse fino a oggi. Tanto che Papa Giovanni XXIII, visitando il santuario il 22 ottobre 1967, disse: “Rezzato! L’ho qui nel cuore col suo bel Santuario che ho visitato”.
Ogni anno, l’ultima domenica di luglio, viene infine organizzata la cerimonia che ricorda la duplice apparizione di Cristo e della Madonna, a cui fa seguito la processione che si snoda dalla parrocchiale al Santuario di Valverde.
Giovanni Bernardi
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