La condanna e la denuncia del Male sono due dei doveri più importanti dei fedeli, i quali attraverso questo processo possono inseguire il percorso di giustizia che è stato avviato da Gesù Cristo. Lo zelo che riveste il fedele che monitora e controlla il male deve però seguire determinati dettami in modo tale che non venga influenzato da scopi personali.
Quando lo zelo diventa maligno, guidato dall’invidia e dalla sete di potere e notorietà, non si sta più assolvendo il volere di Dio ne la sete di giustizia, bensì la sete di giustizia sommaria che viene guidata dal demonio per creare crepe nella fede. Una delle armi più potenti del demonio è quella di riuscire ad insinuare il dubbio di un cattivo operato della Chiesa e per fare questo scaglia spesso i credenti contro il suo Vicario in terra.
Questo intento è stato confermato durante un esorcismo effettuato dal Don Domenico Modrone e riportato sul suo libro “A tu per tu con il Maligno”: Satana attraverso il posseduto diceva “Ho scatenato nel Suo gregge (la Chiesa) uno spirito di confusione e di rivolta che mai finora ero riuscito di ottenere. Avete quel vostro pecoraro vestito di bianco (il Papa) che tutti i giorni chiacchera, grida, blatera. Ma chi lo ascolta? Io ho tutto il mondo che ascolta i miei ‘messaggi’ e li applaude e li segue….
Oggi il concetto di autorità non funziona più come una volta. Sono riuscito a dargli uno scossone irreparabile. Il mito dell’ubbidienza sta tramontando. Per questa via la Chiesa sarà portata alla polverizzazione”.
Come potete capire da questa testimonianza Satana utilizza la discordia suscitata da una linea politica attuata dall’erede di San Pietro per creare una corrente avversa che scinde la Chiesa in varie fazioni, d’altronde la storia porta esempi concreti questa opera basti pensare alla scissione della Chiesa durante il medioevo, quando coesistevano due Papi (uno a Roma e l’altro ad Avignone) per meri scopi politico-territoriali. Grazie a Dio questa scissione che vedeva un anti papa dominare parte dei fedeli è finita nel 1449, ma ci sono ancora gruppi di sedicenti fedeli che sostiene che l’ultimo papa sia morto quel giorno e che sul trono di Pietro siede un impostore.
L’ipotesi cospirazionista soggiace nelle ceneri del papato avignonese e prova a riemergere nei periodi bui attraverso veggenti e falsi profeti che affermano di volere ristabilire la vera fede, che accusano vescovi di fare parte di un falso e corrotto clero e denunciano il Pontefice in carica di meschinità e peccati contro la fede. A conferma di quanto vi stiamo dicendo citeremo due eventi di storia contemporanea che riguardano il primo l’unità d’Italia ed il secondo la morte di Paolo VI: il primo episodio riguarda l’appoggio di Leone XIII al neonato Regno d’Italia, il pontefice di allora scrisse delle encicliche di ordine sociale atte a dialogare con i Savoia, questo fu visto come un atto di tradimento allo Stato pontificio ed un gruppo di fedeli armati voleva liberare il vero Leone XIII dalle segrete del Vaticano dove sostenevano che fosse imprigionato. Il secondo episodio è più recente, risale al 1975 quando la sedicente veggente Veronica sostenne di conoscere il terzo segreto di Fatima, ovvero che Papa Paolo VI venne avvelenato da tre cardinali per permettere l’insediamento di un seguace di Satana. Chiaramente le visioni di Veronica sono state screditate dalla Chiesa e private di veridicità.
Gli attacchi di Satana alla Chiesa non hanno ottenuto l’effetto sperato, il papato è ancora ben saldo