Ci rivolgiamo per nove giorni consecutivi a Santa Veronica Giuliani, di cui il 9 luglio ricorre la memoria liturgica, definita da Papa Pio: “Non una santa ma un gigante di santità”.
Un percorso di preghiera ma anche di conoscenza della sua vita che è un concentrato di doni spirituali, carismi, esperienze mistiche che fanno di Santa Veronica Giuliani una figura eccezionale.
Ricordiamo che Santa Veronica Giuliani è l’unica monaca cappuccina stimmatizzata della storia. Ripercorriamo insieme, giorno dopo giorno, le tappe della sua stupefacente esistenza per conoscerla più da vicino.
La vita di Santa Veronica Giuliani, nona parte
A queste sofferenze univa di continuo indicibili penitenze, accesissime preghiere per la conversione dei peccatori. “M’ha costituita mediatrice fra Lui e i peccatori. Questo è il primo offizio che Iddio mi ha dato” scriveva suor Veronica. Continui suffragi offriva alle anime dei defunti. Confidò nel Diario: “Mi ha promesso Iddio la grazia di liberare quante anime voglio dal Purgatorio”.
Aveva continuamente presenti al suo spirito pure i bisogni di tutta la Chiesa e specialmente dei sacerdoti. Sottomessa sempre in vita ai superiori, la santa morì il 9 luglio 1727, dopo 33 giorni di malattia, appena il confessore, il Padre Guelfi, le disse: “Suor Veronica, se è volontà di Dio che l’ordine del suo ministro intervenga in quest’ora suprema, vi comando di rendere lo spirito”.
Quando morì era badessa da undici anni. Nel suo cuore verginale furono trovati scolpiti gli emblemi della passione così come li aveva descritti e persino disegnati per ordine del confessore. Il suo corpo è venerato sotto l’altare maggiore della chiesa delle Cappuccine in Città di Castello. Pio VII la beatificò il 18 giugno 1804 e Gregorio XVI la canonizzò il 26 maggio 1839.
Novena a Santa Veronica Giuliani, nono giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Dal trono di gloria dove per la pienezza dei meriti foste sublimata, nostra amabile Santa Veronica, degnatevi di ascoltare la umile e fervente preghiera che, stretti dalla tribolazione, vi rivolgiamo. Lo Sposo divino che tanto amaste e per il quale tanto soffriste, ascolterà un solo palpito del vostro cuore che tante volte avvicinò al Suo e un semplice gesto della vostra mano, come la Sua, ferita dalle stigmate della Passione.
Dite voi al Signore le grandi necessità dell’anima nostra, tanto spesso arida, tentata e indolente. (Nominare quello che ci angustia in questo momento ……….) Ditegli come faceste un giorno: “Signore, con le vostre stesse ferite v’invoco, con il vostro stesso amore. Se le grazie chieste verranno ad accrescere questo Vostro amore in chi lo aspetta, ascoltatemi, o Signore, esauditemi, o Signore”.
O cara Santa, vera immagine del Crocifisso, la vostra preghiera non sarà delusa, e noi, ancora una volta, potremo benedire il vostro nome ed il vostro patire che vi dette tanta luce di gloria e tanta potenza d’intercessione.
3 Pater, Ave, Gloria.