La novena dell’Abbandono è uno strumento di preghiera per affidare completamente a Dio, unica certezza, ogni umana difficoltà e sofferenza.
La novena dell’Abbandono è stata scritta da don Dolindo Ruotolo (1882-1970), Servo di Dio, con le meditazioni che Gesù stesso gli ha rivelato.
La vita di Don Dolindo è stata contrassegnata da tanta sofferenza, e negli ultimi dieci anni della sua vita, fu persino paralizzato. Non tutti sanno che fu direttore spirituale e amico di Padre Pio, che più volte ha espresso parole di stima e affetto verso don Dolindo.
La novena dell’abbandono si può recitare dal 10 al 18 novembre in vista della sua festa liturgica che è il 19 novembre oppure ogni volta che si fanno i conti con una preoccupazione, un dubbio o una sofferenza. In questi casi sperimentiamo che non possiamo farcela da soli e il segreto è distogliere lo sguardo da noi stessi e porlo su quello di Gesù e dirgli: “Gesù, pensaci tu”.
Come tutte le novene, anche questa si recita nell’arco di nove giorni consecutivi e per ognuno di questi c’è un’invocazione specifica che siamo invitati a meditare.
La preghiera dell’abbandono a Dio è un’occasione per trasformare l’agitazione in preghiera. Ogni meditazione quotidiana è seguita dalla preghiera “Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà”, da ripetere per 10 volte.
La Novena dell’Abbandono di don Dolindo Ruotolo
Preghiamo la Novena dell’abbandono per diventare umili e riconoscere che non possiamo farcela da soli: abbiamo bisogno che Gesù si prenda cura di noi e ci guidi nelle nostre vite. Come si ripete tante volte nel corso di questa novena, noi preghiamo di ottenere questo spirito di abbandono per poter distogliere il nostro sguardo da noi stessi e porlo su quello di Gesù.
Primo giorno 10 novembre
Gesù alle anime: – Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Secondo giorno 11 novembre
Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l’agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: pensaci tu.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Terzo giorno 12 novembre
E’ contro l’abbandono, essenzialmente contro, la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E come la confusione che portano i fanciulli che pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime infantili il suo lavoro.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Quarto giorno 13 novembre
Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione, riposate in me credendo alla mia bontà, e vi giuro per il mio amore che, dicendomi con queste disposizioni: pensaci tu, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Quinto giorno 14 novembre
E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi porto nelle mie braccia vi fo trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, all’altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillamento, ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Sesto giorno 15 novembre
Gesù all’anima: «Quando crederai il mondo abbandonato ai prepotenti e ai tiranni, e tutto schierato contro la Chiesa, allora sappi che il trono del mostro è minato e che si dissolve in un baleno per una pietruzza dal monte che lo percuote. Lasciami fare perché io armonizzo la libertà e le esigenze della divina gloria, e lascio il corso agli uomini cattivi per poi trarne la divina gloria. Anche nel piccolo lo vedrai, perché certi violenti spariranno dalla sera al mattino e le famiglie riacquisteranno la pace e la prosperità.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Settimo giorno 16 novembre
Adora Dio e lascia a Lui, che tutto vede e dispone e permette, la cura del pacifico ordine del mondo. Lasciati dunque portare anche tu dalle misteriose vie della sua Provvidenza e prega… Oh la preghiera! Prega, prega, prega e sii certo di operare pregando, perché la più potente delle azioni è la preghiera.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Ottavo giorno 17 novembre
La scala dei Cielo è la mia Volontà. La via per raggiungere la mia Volontà è l’abbandono e la fiducia nelle piccole cose; la via della fiducia è il pensare poco a quello che è successo e a quello che può succedere. A che scopo pensare al passato che non è più? A che scopo pensare al futuro che non dipende da voi?
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Nono giorno 18 novembre
Riposate in me compiendo fedelmente ogni proprio dovere, facendo tutto quello che dipende da voi nel momento nel quale dovete operare: ecco il segreto della pace interna e quindi del fervore dell’anima. Non vi è fervore senza calma e non vi è calma senza pieno abbandono in me… Poi pregare 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.
Si ripete 10 volte Gesù pensaci Tu. Signore, sia benedetto il tuo Nome e sia fatta la tua volontà.