In questi nove giorni, che precedono la celebrazione del dogma dell’Immacolata Concezione, vogliamo farci accompagnare dalle riflessione dell’umile, quanto incisivo, Vescovo, che amava farsi chiamare semplicemente don Tonino Bello.
Così, alla divinità di Maria, concepita senza peccato e partoriente senza aver conosciuto uomo, per mezzo dello Spirito Santo, potremo attribuire quegli appellativi. Essi sono citati da don Tonino Bello nei suoi scritti e la rendono anche mamma, sorella, amica, donna di ogni epoca, insomma una di noi, anche se prescelta da Dio, per il più grandioso dei progetti.
Don Tonino Bello definisce “Maria, donna del primo passo”:
“Quando, al primo capitolo del suo Vangelo, Luca dice che, partito l’Angelo da Nazaret, “Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta la città di Giuda”, nel testo originale, dopo la parola Maria, c’è un participio: “anastàsa”.
Letteralmente significa: “alzatasi”. (…) La parola “anastàsa” ha la stessa radice del sostantivo “anàstasis”, il classico vocabolo che indica l’avvenimento centrale della nostra fede e, cioè, la risurrezione del Signore. Sicché potrebbe essere tradotta tranquillamente con “risorta”.
(…) È rischioso pensare che voglia alludere a Maria come simbolo della Chiesa “risorta” che, in tutta fretta, si muove a portare lieti annunzi al mondo? È un po’ troppo affermare che sotto quella parola si condensi il compito missionario della Chiesa la quale, dopo la risurrezione del Signore, ha il compito di portare nel grembo Gesù Cristo, per offrirlo agli altri, come appunto fece Maria con Elisabetta?
(…) È lei che si risolve a fare il primo passo: non attende che siano gli altri a prendere l’iniziativa. Dall’accenno discretissimo dell’Angelo, ha avuto la percezione che la sua parente doveva trovarsi in serie difficoltà. Perciò, senza frapporre indugi e senza stare a chiedersi se toccava a lei o meno dare inizio alla partita, ha fatto bagagli, e via! (…) Santa Maria, donna del primo passo, ministra dolcissima della grazia preveniente di Dio, “alzati” ancora una volta in tutta fretta, e vieni ad aiutarci, prima che sia troppo tardi. Abbiamo bisogno di te”.
Regina nostra, inclita Madre di Dio, ti preghiamo: fa’ che i nostri cuori siano ricolmi di grazia e risplendano di sapienza. Rendili forti con la tua forza e ricchi di virtù. Su noi effondi il dono della misericordia, perché otteniamo il perdono dei nostri peccati. Aiutaci a vivere così da meritare la gloria e la beatitudine del cielo.
Questo ci conceda Gesù Cristo, tuo Figlio, che ti ha esaltata al di sopra degli Angeli, ti ha incoronata Regina e ti ha fatto assidere in eterno sul fulgido trono. A Lui onore e gloria nei secoli. Amen. 3 Ave.
Antonella Sanicanti
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