In questi nove giorni, che precedono la celebrazione del dogma dell’Immacolata Concezione, vogliamo farci accompagnare dalle riflessione dell’umile, quanto incisivo, Vescovo, che amava farsi chiamare semplicemente don Tonino Bello.
Così, alla divinità di Maria, concepita senza peccato e partoriente senza aver conosciuto uomo, per mezzo dello Spirito Santo, potremo attribuire quegli appellativi. Essi sono citati da don Tonino Bello nei suoi scritti e la rendono anche mamma, sorella, amica, donna di ogni epoca, insomma una di noi, anche se prescelta da Dio, per il più grandioso dei progetti.
Immacolata Concezione: “Maria, donna senza retorica”
Don Tonino Bello definisce “Maria, donna senza retorica”:
“Lo so bene: non e un’invocazione da mettere nelle litanie lauretane. Ma se dovessimo riformulare le nostre preghiere a Maria in termini più umani, il primo appellativo da darle dovrebbe essere questo: donna senza retorica. Donna vera, prima di tutto. Come Antonella, la ragazza di Beppe, che ancora non può sposarsi perché disoccupata e anche lui è senza lavoro. Come Angela, la parrucchiera della città vecchia che vive felice con suo marito.
Come Isabella, la vedova di Leo che il mese scorso è morto in un naufragio, lasciandola con tre figli sulle spalle. Come Rosanna, la Suora stimmatina che lavora tra i tossicodipendenti della Casa di Accoglienza di Ruvo. Donna vera, perché acqua e sapone. Perché senza trucchi spirituali. Perché, pur benedetta tra tutte le donne, passerebbe irriconoscibile in mezzo a loro, se non fosse per quell’abbigliamento che Dio ha voluto confezionarle su misura: “vestita di sole e coronata di stelle”.
(…) Nessun linguaggio umano deve essere stato così pregnante come quello di Maria. Fatto di monosillabi, veloci come un “sì” o di sussurri, brevi come un “fiat” o di abbandoni totali come un “amen” o di riverberi biblici, ricuciti dal filo di una sapienza antica, alimentata da fecondi silenzi.
In Maria, tutto era preghiera
Icona dell’antiretorica (…) in lei non c’è nulla di declamatorio, ma tutto è preghiera, vogliamo farci accompagnare da lei lungo i tornanti della nostra povera vita, in un digiuno che sia, soprattutto, di parole. Santa Maria, donna senza retorica, prega per noi, inguaribilmente malati di magniloquenza, abili nell’usare la parola per nascondere i pensieri più che per rivelarli, abbiamo perso il gusto della semplicità, convinti che, per affermarsi nella vita, bisogna saper parlare anche quando non si ha nulla da dire”.
Novena all’Immacolata Concezione – settimo giorno
Vergine Maria, Madre della Chiesa, a te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu che sei chiamata “aiuto dei Pastori“, proteggi e assisti i Vescovi nella loro missione apostolica e quanti, sacerdoti, religiosi, laici, li aiutano nella loro ardua fatica.
Ricordati di tutti i tuoi figli; avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità. Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà. 3 Ave.
Leggi anche: Novena all’Immacolata Concezione – sesto giorno
Antonella Sanicanti
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI