Preghiamo questo Santo eremita, la cui fama di santità si espanse ben prima della morte, tanto erano grandi la sua fede e carità.
San Charbel (Beqaa Kafra, Libano, 1828 – Annaya, Libano, 24 dicembre 1898) al secolo Youssef Antoun Makhlouf, nacque nel villaggio di Beqaa Kafra, in Libano.
Fu allevato da uno zio perché suo padre, un mulattiere, è morto quando Youssef aveva solo tre anni. All’età di 23 anni, Youssef si unì al Monastero di San Marone ad Annaya, in Libano, e prese il nome di Charbel in onore di un martire del II secolo. Fece i voti perpetui nel 1853 e fu ordinato sei anni dopo.
Seguendo l’esempio di San Marone del V secolo, Charbel visse come eremita dal 1875 fino alla sua morte nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo, non lontano dal monastero di San Marone ad Annaya. La sua fama di santità spingeva le persone a cercarlo per ricevere una benedizione e per essere ricordati nelle sue preghiere.
Un angelo nelle vesti di uomo
San Charbel venerava profondamente Maria Santissima e amava molto il rosario, inoltre era molto devoto al Santissimo Sacramento. Pur nella sua grande carità, rimaneva in disparte coltivando la modestia e il nascondimento. La sua preghiera perseverante, il suo perenne digiuno, i suoi atti di mortificazione e la sua unione con Dio, fecero di lui un vero angelo nelle vesti di uomo.
Alcune volte veniva chiamato al capezzale di qualche ammalato o dei moribondi, o ancora per benedire i campi e il lavoro dei contadini. Ogni volta, appena aveva finito, tornava in monastero.
Non si sottraeva a nessun tipo di fatica, anche la più dura, come il lavoro nei campi. Inoltre, cominciavano a diffondersi i racconti di alcuni suoi interventi che, a detta degli abitanti delle vicinanze, avevano del miracoloso.
Morì nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale. Cristiani e non cristiani presto fecero della sua tomba un luogo di pellegrinaggio e di devozione. Dopo la sua morte il suo corpo trasudava sangue e acqua, mentre le membra si mantenevano mobili, fenomeno che stupì molto gli scienziati. Papa Paolo VI ha beatificato Charbel nel 1965 e lo ha canonizzato 12 anni dopo.
Novena a San Charbel – 4° giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O grande taumaturgo San Charbel, che hai trascorso la vita in solitudine in un eremo umile e nascosto, rinunciando al mondo e ai suoi vani piaceri, e ora regni nella gloria dei Santi, nello splendore della Santissima Trinità, intercedi per noi.
Illuminaci mente e cuore, aumenta la nostra fede e fortifica la nostra volontà. Accresci il nostro amore verso Dio e verso il prossimo.
Aiutaci a fare il bene e ad evitare il male.
Difendici dai nemici visibili e invisibili e soccorrici per tutta la nostra vita.
Tu che compi prodigi per chi ti invoca e ottieni la guarigione di innumerevoli mali e la soluzione di problemi senza umana speranza, guardaci con pietà e, se è conforme al divino volere e al nostro maggior bene, ottienici da Dio la grazia che imploriamo…, ma soprattutto aiutaci ad imitare la tua vita santa e virtuosa.
Amen.
Preghiera in onore di San Charbel
O Dio buono, misericordioso e amorevole, mi prostro dinanzi a Te e Ti mando dal profondo del mio cuore una preghiera di ringraziamento per tutto ciò che mi hai concesso per intercessione di San Charbel.
Ti sono molto grato, o mirabile San Charbel.
Non trovo le parole giuste per esprimere il mio riconoscimento per il beneficio ricevuto. Aiutami sempre, affinché sia sempre degno delle grazie di Dio e di meritarmi la tua protezione.
Amen
Pater, Ave, Gloria
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen
Elisa Pallotta