Novena a Santa Giuseppina Bakhita
La Novena a Santa Giuseppina Bakhita (1869-1947, Sudan) ricorda la storia di una donna, sottratta all’affetto della famiglia (che mai più riuscirà a rintracciare), quando era molto piccola.
Anche la sorella, tre anni prima del suo rapimento, aveva subito la stessa sorte, quando lei era già adulta, sposata e madre di un bambino. Anche di lei non si seppe più nulla, come di molte altre donne che, in quel Paese, in Sudan, venivano sottratte alla famiglia per finire sul mercato degli schiavi.
Esisteva già una legge contro la tratta degli schivi, sin dalla prima metà dell’800, a cui avevano aderito i Paesi europei e statunitensi, ma i pastori nomadi arabi non erano dello stesso avviso e rapivano donne e bambini per venderli al miglior offerente.
Giuseppina Bakhita, di quei terribili anni, aveva orribili ricordi, indimenticabili perché impressi tra le ferite che portava sul corpo e che, da adulta, ne accelereranno la morte.
Novena a Santa Giuseppina Bakhita – nono giorno
Preghiera iniziale
O Padre di misericordia, che ci hai donato Santa Giuseppina Bakhita quale sorella universale, evangelico modello di fede semplice e di operosa carità, dona anche a noi la volontà di credere e amare, secondo il Vangelo, ed esaudisci le preghiere di chiunque invoca la sua intercessione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Le parole di Santa Giuseppina Bakhita
“Da lassù pregherò tanto per il Papa, la Santa Chiesa, i peccatori, i miei negri, i superiori, l’Istituto”. Quando chi l’assisteva le fece notare che era sabato giorno dedicato alla Madonna, la morente con gioia esclamò: “Quanto sono contenta… La Madonna la Madonna”. Furono queste le sue ultime parole.
Pater; 3 Ave; Gloria.
Proposito: oggi, visiterò qualche persona ammalata.
Antonella Sanicanti
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