La battaglia contro il Covid non si arresta, ora il Ministro della Salute ha dato l’ok alla cura che affianca i vaccini.
Anche per l’Italia, il Ministro della Salute, Speranza, ha firmato un decreto per l’autorizzazione all’utilizzo degli anticorpi monoclonali per combattere il Covid.
Dopo l’Aifa, l’annuncio arriva dal Ministero della Salute. E’ stata firmata, dal Ministro Speranza, un’ordinanza che autorizza l’utilizzo degli anticorpi monoclonali contro la COVID-19. Un’autorizzazione, come precisa lo stesso Ministro, per un uso in via straordinaria.
L’Aifa aveva sottolineato, nelle indicazioni date, che “pur considerando l’immaturità dei dati e la conseguente incertezza rispetto all’entità del beneficio offerto si ritiene che in via straordinaria, possa essere opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur con malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19”.
Sono circa 15 i gruppi di ricerca al lavoro sullo sviluppo di anticorpi monoclonali efficaci contro il Covid-19, nel mondo. Ancora pochi, però, quegli studi che hanno raggiunto una fase più o meno avanzata. Due in particolare, il cocktail della Regeneron e il farmaco di Eli Lilly, sono gli unici in commercio. Speranza ha, quindi, firmato il decreto che ne autorizza l’uso in Italia “in certe determinate condizioni cliniche”.
Ma cosa sono questi farmaci? Il Regen-Cov è il cocktail di anticorpi monoclonali, prodotto dal colosso americano Regeneron. Basato sugli anticorpi casirivimab e imdevimab, (uno isolato in un paziente di Singapore e l’altro ottenuto in laboratorio inserendo la proteina Spike del Coronavirus nell’organismo di un topo modificato genericamente per fornirgli un sistema immunitario umano).
I dati indicano che è in grado di ridurre la carica virale in modo significativo. Stando a quanto reso noto dall’azienda, “Regen-Cov sarebbe in grado anche di ridurre il 50 % il rischio di contrarre l’infezione”. I dati indicano, anche, che il farmaco può allo stesso tempo ridurre la carica virale dei soggetti infetti.
Il farmaco di Eli Lilly, invece, è il Bamlanivimab. È l’anticorpo monoclonale autorizzato per l’uso di emergenza come trattamento per i pazienti ad alto rischio, con Covid-19 da livello lieve a moderato. E’ usato sia negli Stati Uniti che in altri Paesi.
I dati degli studi compiuti mostrano che ha un’efficacia del 72 per cento nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata. Un altro studio statunitense, inoltre, suggerisce che il farmaco “potrebbe prevenire circa l’80 % dei casi Covid-19 tra i residenti e il personale delle case di cura, riducendo i rischi di infezione tra il personale e gli anziani”.
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Altro farmaco, sempre della Eli Lilly, è il Bamlanivimab ed etesevimab. È la combinazione di anticorpi che gli studi indicano “in grado di ridurre il rischio di ricovero e morte per Covid-19 del 70 %”.
Questi sono stati testati in pazienti ad alto rischio con recente diagnosi di Covid-19 e, dai risultati, emerge che sono in grado di ridurre la carica virale e accelerare la risoluzione dei sintomi.
Fonte: avvenire.it
ROSALIA GIGLIANO
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