L’Italia è stata divisa, dal nuovo Dpcm, in tre zone: rossa, arancione e gialla. Ognuna con delle esigenze e prerogative diverse.
Sia in zona rossa che in zona arancione torna, però, anche l’autocertificazione. Ecco come e quando dovrà essere utilizzata per gli spostamenti.
Il ritorno dell’autocertificazione
Dallo scorso 4 novembre, ed in vigore da oggi, l’Italia ha un nuovo Dpcm. A seconda di una serie di parametri e sulla base di come il virus si sta diffondendo fra la stessa popolazione, il Governo ha reso necessaria la suddivisione del nostro Paese in 3 aree: rossa, arancione e gialla.
Ogni zona ha un “modello” diverso di lockdown. La zona rossa è quella che un lockdown più stringente, simile a quello vissuto nei mesi di marzo ed aprile; quella arancione, leggermente meno stringente; quella gialla, invece, rispetta le regole di contenimento uguali per tutte le Regioni d’Italia.
Autocertificazione: dove usarla e in che zona
Per la zona rossa e per quella arancione, però, torna anche il modello di autocertificazione, per giustificare gli spostamenti all’interno del proprio territorio (zona rossa), fra un comune e l’altro (zona arancione) e, per gli spostamenti durante il coprifuoco notturno dalle ore 22 alle ore 5 (nella zona gialla).
Tra le motivazioni che consentiranno gli spostamenti ci sono le comprovate esigenze lavorative, i motivi di salute e altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio (scarica qui, il modello di autocertificazione: modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020)
Conte: “Autocertificazione è collegata al divieto di spostamento”
Il premier Conte, nella sua conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm, aveva così motivato il ritorno dell’autocertificazione: “L’autocertificazione è collegata al divieto di spostamento.
Dove non c’è il divieto, ci sono comunque raccomandazioni a limitare gli spostamenti e noi confidiamo che anche le raccomandazioni siano rispettate e questo ci consentirà al più presto di tenere sotto controllo la curva del contagio, se si rispettano le regole si faranno meno sacrifici in prospettiva“.
Un ritorno indietro nel tempo, a quelli che sono stati i duri mesi di marzo ed aprile. Nella speranza di non dover rivivere più quei tristi e difficili momenti.
Fonte: adnkronos.com
ROSALIA GIGLIANO