Il nuovo DPCM, che il premier Conte si appresta a firmare, presenta nuove restrizioni e un avvicinamento sempre più concreto verso un nuovo lockdown.
Per quanto si cerchi di tener lontano il termine “lockdown” dai vocabolari della società, la bozza del nuovo decreto suona a tutti gli effetti come una sorta di “chiusura mascherata”. Come riporta FanPage, infatti, la bozza del DPCM, che Conte si appresta a firmare, conferma le recenti chiusure e ne aggiunge delle altre. L’impatto sulla società potrebbe essere devastante. Ciò che al momento si attende è il via libera delle regioni. Il confronto è previsto nelle prossime ore.
Nuovo DPCM: cosa cambia
Non è ancora la versione ufficiale del decreto: ciò di cui si parla è la bozza che la fonte da cui si attinge ha avuto modo di visionare. Nuove restrizioni andranno a toccare il settore della ristorazione. Tutti i servizi che operano in tale campo (dai ristoranti, ai pub, passando per gelaterie, pasticcerie) sono sospesi la domenica e i giorni festivi. Negli altri giorni, invece, l’attività sono consentite dalle ore 5.00 alle 18.00. Al tempo stesso, al tavolo si potrà stare al massimo in 4 persone, tutte conviventi. Consegne domiciliari sono consentite e l’asporto terminerà alle ore 24.
Le altre attività
Per quanto riguarda le attività culturali, la situazione è ben diversa. Come riporta la fonte, chiuderanno infatti teatri, sale da concerto, cinema: sia all’aperto che al chiuso. Verranno inoltre stoppate anche attività come palestre, piscine, centri benessere, centri termali, centri sociali, culturali e ricreativi.
Scuole e didattica
Un tema molto importante è poi quello che riguarda la didattica per i ragazzi. Da quanto si apprende dalla bozza, le scuole rimarranno aperte, in presenza, ma con delle novità. Le scuole secondarie di secondo grado dovranno essere flessibili e ricorrere alla didattica a distanza per il 75% delle attività. Le procedure concorsuali, sia pubbliche che private, sono invece sospese.
L’obbligo di utilizzare la mascherina protettiva permane, sia all’aperto che in luoghi chiusi. Rimane fortemente raccomandato non invitare persone non conviventi in casa, salvo in situazioni di estrema necessità e sempre con l’utilizzo di mascherine.
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