Ieri sera la firma del nuovo DPCM con le regole su come comportarsi durante queste festività di Natale. Cosa possiamo e cosa non possiamo fare?
Il nuovo DPCM sarà in vigore dal 4 dicembre al 15 gennaio. Regolerà spostamenti fra Regioni. Divieti anche per il 25 dicembre.
E’ stato illustrato a tutti gli italiani, ieri sera, dal Premier Conte il nuovo DPCM che regolerà le festività di Natale che saremo costretti a passare in compagnia del Coronavirus. Spostamenti fra Regioni, celebrazioni di Natale, piste da sci, pranzi e veglioni…insomma: tutto quello che c’è da sapere su cosa fare e cosa non fare.
Natale, Santo Stefano e Capodanno blindati, ognuno nelle proprie case e, soprattutto nel proprio Comune di residenza. È questa, infatti, la prima (e forse) più stringente regola dettata dal nuovo DPCM: nessuno potrà spostarsi da proprio Comune di residenza nei giorni più caldi nelle festività, ovvero il 25, il 26 e il 1 gennaio.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 sono vietati gli spostamenti tra Regioni diverse, tranne per esigenze comprovate e motivate, ancora una volta, dall’autocertificazione (motivi di lavoro, salute o necessità). In questo arco di tempo, però, sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione, se si proviene da altra Regione.
Sempre dal 21 dicembre al 6 gennaio, è vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio il divieto vale anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio.
Per quel che riguarda il settore della ristorazione, sarà consentito andare a pranzo fuori a Natale, il 26 dicembre, a Capodanno e il giorno dell’Epifania. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.
Non sarà, comunque possibile, effettuare o organizzare veglioni e cenoni negli hotel. In particolare, il divieto è per il 31 dicembre.
Il “cambio colore” per le Regioni: prima di Natale tutte le Regioni diventeranno zona gialle, quindi ristoranti e bar potranno essere aperti fino alle 18.
Le vacanze: chi torna dall’estero, dovrà osservare un periodo di quarantena. La misura, che dovrebbe essere valida a partire dal 20 dicembre. Gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Si potrà tornare a sciare dal 7 gennaio. Sempre dal 21 dicembre al 6 gennaio, non sarà possibile fare crociere, in particolare per quelle organizzate da armatori che battono bandiera italiana.
Resta valido anche il coprifuoco, tutte le sere, sempre dalle ore 22 alle ore 5 del mattino. Per la notte di capodanno, il coprifuoco sarà prolungato fino alle 7 del mattino del 1 gennaio.
Per quel che riguarda la partecipazione alla Santa Messa della Vigilia di Natale, non c’è un vero e proprio accordo con la CEI. Considerato che il coprifuoco alle 22 si applica anche il giorno della vigilia, la Santa Messa dovrà iniziare “a un orario che consenta di rispettare la prescrizione, e che quindi garantisca il rientro a casa entro le 22” – scrive il DPCM.
I negozi non si fermano. Resteranno aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21. Così facendo, si permetterà di “spalmare” la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
Continuano a restar chiusi musei, teatri, cinema, biblioteche e tutti gli altri luoghi di cultura, eccezion fatta per eventuali decisioni differenti in corso d’opera.
Capitolo a parte sono le scuole: ritorno in classe per gli studenti delle superiori a partire dal 7 gennaio in una percentuale del 75%. Gli studenti di elementari e medie saranno in presenza al 100%. Regole stringenti per passare un Natale quanto più sobrio possibile, per evitare nuovi contagi ed assembramenti.
Fonte: ilsole24ore.it
ROSALIA GIGLIANO
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