Mons. Petar Palic, a cui Papa Francesco ha assegnato la guida della diocesi di Mostar Duvno, ha mantenuto il suo proposito, e si è recato a Medjugorje per la prima volta.
Lo aveva annunciato a settembre scorso, e la notizia era stata diffusa dalla Radio cattolica – croata “Mostar-Duvno”.
Medjugorje, è sotto la giurisdizione della diocesi di Mostar Duvno, è il vescovo ha la responsabilità della cura pastorale delle parrocchie che ne fanno parte. Compito che invece non era stato adempiuto dal suo predecessore, Mons. Mons. Ratko Perić, andato in pensione dopo avere superato i limiti dei 75 anni di età.
Mons. Palic ha iniziato la sua omelia, esprimendo la sua gratitudine a Mons. Hoser, visitatore apostolico con un ruolo speciale per la parrocchia di Medjugorje, che lo ha invitato a celebrare la Santa Messa in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione e poi: “Sono venuto per celebrare questa Eucarestia e per ringraziare il Signore per essere venuto in mezzo anno, e per aver scelto peer questa sua venuta una figlia del genere umano, la Beata Vergine Maria”.
“La mia venuta a Medjugorje – ha proseguito Mons. Palic – è l’arrivo di un vescovo, un pastore che visita la parrocchia che fa parte dell’area della diocesi a me affidata, indipendentemente dal fatto che questa parrocchia sia attualmente sotto la giurisdizione del visitatore apostolico. Pertanto questa visita come anche ogni altra visita deve essere intesa secondo il provvedimento di Papa Francesco qui pubblicato il 12 maggio 2019.
Cioè facendo attenzione a non interpretarlo come un riconoscimento di eventi noti che richiedono ancora di essere esaminati da parte della Chiesa, evitando idee sbagliate o ambiguità in senso dottrinale. Finora com’è noto a tutti, la Chiesa ufficiale non ha ancora riconosciuto questi eventi come autentici.
Tuttavia c’è un evento – ha aggiunto il nuovo vescovo di Mostar – e una verità molto autentica: Dio si è incarnato in Gesù Cristo, che è nato dalla Vergine Maria e che verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, così preghiamo nella confessione di fede.
Il tempo dell’Avvento è un tempo di preparazione alla venuta del Signore, ci chiama alla vigilanza in modo che non trascuriamo la visita di Gesù oggi, come molti hanno trascurato al suo primo arrivo. La nostra visione del credente oggi dovrebbe essere concentrata su Dio che nel suo piano di Salvezza ha deciso di scegliere una di noi, come la Madre di suo Figlio, Gesù Cristo, nostro salvatore e redentore.
Ci risuonano ancora le parole del profeta Isaiah ascoltate domenica scorsa “consolate, consolate il mio popolo dice il vostro Dio”. Proprio in questa attesa, come un segno di speranza è apparso il segno di consolazione per mezzo di Colei che nelle litanie invochiamo come Madre di Speranza.
Dio sceglie Maria perché libera della macchia originaria del peccato, Colei che ha dato alla luce il salvatore Gesù Cristo, figlio di Dio. La scelta non è merito di Maria ma un progetto dell’amore di Dio. Celebrando la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, confessiamo la fede della Chiesa che fin dall’inizio della sua esistenza riconce alla Madre del Salvatore un ruolo speciale del piano di Dio (..)”.
Nelle parole pronunciate dal nuovo vescovo di Mostar, Mons Palic, non possiamo non cogliere che quel segno di speranza che duemila anni fa è giunto a noi, attraverso Maria, oggi è ben rappresentato da Medjugorje, dove Lei è venuta a prepararci alla seconda venuta di suoi Figlio.
Simona Amabene
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