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Oggi 1° aprile: Lunedì dell’Angelo. Il grande annuncio alle donne presso il sepolcro vuoto

Nel Lunedì di Pasqua si commemora l’annuncio dato alle donne davanti al sepolcro di Gesù trovato vuoto. 

Il giorno dopo la solennità della Pasqua, pur non essendo festa di precetto, è particolarmente importante perché si ricorda una determinata figura. Il Lunedì di Pasqua è dedicato all’Angelo che ha dato l’annuncio della Resurrezione. Si chiama comunemente anche Lunedì dell’Angelo e rientra nell’Ottava di Pasqua, il tempo di festa che si protrae per otto giorni per sottolinearne l’importanza.  

Lunedì dell’Angelo – photo web source – lalucedimaria.it

Il desiderio di contemplare ancora l’evento pasquale, e quindi la Resurrezione del Signore Gesù, punto di svolta per l’umanità e fulcro della fede cristiana, ha portato a prolungare il tempo festivo. Nella tradizione il Lunedì è ancora giornata segnata in rosso sul calendario, almeno in diversi Paesi nel mondo a seguito di questa contemplazione prolungata del mistero di Gesù Risorto.  

“Non abbiate paura”: l’esortazione al coraggio

Il Vangelo di Marco (16, 5-7) narra che Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome andarono presso il sepolcro dopo aver comprato gli oli aromatici per imbalsamare Gesù. Quando giunsero sul luogo trovarono che il grande masso che chiudeva il sepolcro era stato tolto. Quindi “Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»”. 

Lunedì dell’Angelo – photo web source – lalucedimaria.it

Il Lunedì dell’Angelo si basa quindi su questo brano evangelico anche se il Vangelo della liturgia di oggi è Mt 28, 8-15. La prima esclamazione che l’Angelo rivolge alle donne è l’invito a non avere paura. Il loro smarrimento, infatti, è evidente: si trovano davanti ad una scena che non potevano immaginare. Ricordando l’annuncio dell’Angelo si riflette anche sulla la risposta dell’uomo alla sorpresa di Dio inevitabilmente pregna della fragilità umana che porta al tremore davanti a ciò che non si può comprendere appieno.  

 Subito dopo questa esortazione al coraggio c’è l’annuncio della Resurrezione. Indica che proprio quello è il luogo dove era stato deposto e come possono constatare adesso è vuoto. Allo stupore nell’apprendere questa notizia si aggiunge un ulteriore elemento. L’Angelo prosegue ed esorta le donne ad andare e dire ai discepoli di Gesù e a Pietro, il suo capo, che il Signore li avrebbe preceduti in Galilea dove lo avrebbero rivisto, così come lui stesso aveva detto.  

La meditazione di un santo sul Lunedì dell’Angelo

A riflettere sulla tradizione di ricordare l’annuncio dell’Angelo sulla resurrezione di Gesù è stato anche San Giovanni Paolo II che si è soffermato sulla grande importanza e sul profondo significato di questa presenza angelica in quel determinato momento.  

Lunedì dell’Angelo – photo web source – lalucedimaria.it

Così come per annunciare l’Incarnazione del Verbo era stato un Angelo, che lo aveva annunciato a Maria, anche la Resurrezione è stata annunciata per mezzo di un Angelo. Non è stata sufficiente una parola semplicemente umana, Dio ha voluto che fosse una creatura angelica a comunicare questi eventi fondamentali per la storia e la salvezza dell’umanità. 

Secondo il Santo Pontefice, il primo annuncio di Gesù Risorto così come quello della sua venuta nel mondo doveva esser dato da un’intelligenza superiore a quella umana. “Al di sopra dell’umana costatazione che il sepolcro era vuoto, ci voleva un’altra, sovrumana costatazione: “È risorto”»” sono le sue parole.  

Come l’annuncio centrale della fede si realizza in un incontro, suscita stupore, e muove a comunicare subito ciò che si è scoperto così quest’estensione della Pasqua invita noi a portare agli altri questo annuncio e ripetere le parole dell’Angelo anche e soprattutto a chi non le ha mai sentite.  

Romana Cordova

Scritto da
Romana Cordova

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