Celebrando San Giuseppe lavoratore la Chiesa ci ricorda che anche il lavoro è redento e che attraverso esso il lavoratore può realizzare la propria chiamata a guadagnare i beni celesti.
San Giuseppe artigiano incarna quello che Giovanni Paolo II chiamerà il «Vangelo del lavoro» secondo il quale «l’uomo, creato a immagine di Dio, mediante il suo lavoro partecipa all’opera del Creatore» (Laborem Exercens, 25).
Oggi, 1° maggio, la Chiesa festeggia San Giuseppe lavoratore e artigiano. La festa odierna non va confusa con quella del 19 marzo, dove si festeggia San Giuseppe in quanto sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale.
Con questa festa, istituita da papa Pio XII nel 1955, la Chiesa intende onorare San Giuseppe lavoratore nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio. Il Signore Gesù nei Vangeli è chiamato «il figlio del carpentiere». Infatti Giuseppe, falegname a Nazareth, si prodigò col proprio lavoro per procurare quanto necessario ai bisogni di Maria e di Gesù. «Perciò – recita il Martirologio romano – , nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono».
San Giuseppe, uomo giusto
Di lui il Vangelo di Matteo ci informa che era un «uomo giusto». Nei Vangeli San Giuseppe appare estremamente discreto. Non viene riportata alcuna parola di questo «giusto», carpentiere a Nazareth, in Galilea.
Rimane il fatto che colui che fu sposo casto e fedele di Maria, la Madre di Dio, adempirà con mirabile fiducia a quanto Dio gli chiede di fare. Prende con sé Maria, sua sposa, quando l’angelo gli dice di non temere a prenderla presso di sé. Così come sarà pronto a seguire l’invito dell’angelo a prendere con sé Gesù e sua madre per fuggire in Egitto. Da vero figlio di Abramo, Giuseppe crede e fa ciò che Dio gli dice.
Nel discorso con cui istituiva la solennità di San Giuseppe artigiano, papa Pio XII ricordava che «l’umile artigiano di Nazareth non solo impersona presso Dio e la S. Chiesa la dignità del lavoratore del braccio, ma è anche sempre il provvido custode vostro e delle vostre famiglie».
Preghiera a San Giuseppe, patrono dei lavoratori
San Giuseppe, modello e patrono dei lavoratori, ci rivolgiamo a te con fiducia. Aiutaci a trovare nel lavoro non solo il nostro sostentamento quotidiano, ma anche una fonte di merito per la vita eterna. Tu, vivendo accanto a Gesù, Figlio di Dio, e a Maria sua Madre, avesti la fortuna di penetrare le loro sublime intenzioni; concedi a noi di stimare il lavoro, e di amarlo come voi l’avete amato.
Fa’ che operiamo con spirito di penitenza; con diligenza e pace, consapevoli di fare la volontà di Dio, mentre egli ci chiama a continuare e perfezionare l’opera della sua creazione. Possiamo considerare la nostra vita come una giornata di fatica e di semina, in attesa del riposo e del raccolto, nell’eternità. San Giuseppe, intercedi per noi e proteggi e custodisci la nostra quotidiana fatica nel mondo del lavoro. Amen.