Le notizie su di lui arrivano principalmente dalla Vita scritta dal suo contemporaneo Venanzio Fortunato. In essa si raccontavano numerosi miracoli avvenuti per sua intercessione e questo lo rese un santo molto popolare e venerato nel Medioevo. La sua fama dalla Francia si diffuse soprattutto in Germania in Inghilterra e in Polonia.
Nato intorno al 470 da una nobile famiglia gallo-romana a Vannes, in Bretagna, Sant’Albino è stato prima un abate e poi un vescovo. In giovinezza divvenne inzialmente monaco nel suo piccolo villaggio bretone e poi dal 504 circa abate di Tintillac. Si tratta di una località non ben definita perché oggi non esiste più e non si hanno esatte notizie sulla sua collocazione. Questo luogo viene associato per lo più a Guérande o Nantilly nei pressi di Saumur.
Vescovo francese, Sant’Albino di Angers visse a cavallo tra il V e il VI secolo, e combatté il malcostume del suo tempo.
Per 25 anni fu alla guida dell’abbazia e la diresse in modo esemplare. Aveva l’ammirazione dei fedeli tanto che nel 529 per acclamazione popolare fu eletto vescovo di Angers. Nonostante lui non volesse e all’inizio abbia posto resistenze, poi accettò. Svolse il suo ministero episcopale con grande cura e dedizione, dimostrando doti di grande carità e una fede retta.
Un vescovo in lotta contro il malcostume
Sant’Albino di Angers nel 538 e nel 541 parteciò ai Concili di Orlèans che aveva organizzato la Chiesa della Gallia. Questi Concili si erano svolti quando la Francia era già quasi interamente governata dalla dinastia merovingia. Il primo sovrano di questa dinastia, Clodoveo era diventato cristiano ed era stato battezzato da san Remigio.
Il vescovo Albino sii distinse per la volontà di portare avanti una netta e ferma lotta nei confronti delle varie forme di malcostume che dilagavano nella sua epoca. In particolare si oppose fermamente agli incestuosi matrimoni tra consanguinei e per questo ricevette ripercussioni, molta ostilità e perfino minacce di morte da parte delle famiglie potenti e nobili.
Le notizie su di lui arrivano principalmente dalla Vita scritta dal suo contemporaneo Venanzio Fortunato. In essa si raccontavano numerosi miracoli avvenuti per sua intercessione e questo lo rese un santo molto popolare e venerato nel Medioevo. La sua fama dalla Francia si diffuse soprattutto in Germania in Inghilterra e in Polonia.
Difensore dei poveri e dei prigionieri
Sant’Albino è noto per la sua magnanimità che lo portava ad aiutare tutti coloro che erano in difficoltà. Non si risparmiava e non tratteneva per se i beni materiali. Secondo la tradizione non esitò ad usare i fondi diocesani per riscattare gli ostaggi dai pirati. Proprio per questo è considerato il protettore dei marinai contro gli attacchi dei pirati.
Nella sua agiografia è narrato l’episodio in cui mentre visitava, come di consueto i carcerati un giorno vide una donna che veniva maltrattata in prigione. Era stata denunciata dai suoi creditori e stava scontando la sua pena. Si narra che lui voleva andare a consolarla ma un soldato non intendeva farlo passare. Istantaneamente però a vederlo cadde morto ai suoi piedi. Il Santo poi, aiutò la donna a pagare i suoi debiti e ad uscire dal carcere.
Secondo un’altro racconto, una volta Albino pregò fino a notte per alcuni uomini che erano imprigionati ingiustamente nella Torre di Angers. Improvvisamente una grande pietra crollò dal muro e questo permise loro di darsi alla fuga. La fama di santità era forte già in vita e si estese dopo la sua morte avvenuta il 1° marzo 550. Il Martirologio Romano ricorda come Sant’Albino di Angers “biasimò con forza i costumi superbi dei potenti e con impegno promosse il III Concilio di Orléans per il rinnovamento della Chiesa”.