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Oggi 1 ottobre: Santa Teresa di Lisieux. Mostra “la piccola via dell’infanzia spirituale” per la santità

Con il nome religioso di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, la giovane carmelitana di Lisieux è Dottore dell Chiesa.

Santa Teresa di Lisieux, nota comunemente come Santa Teresina per distinguerla da un’altra grande santa carmelitana, Santa Teresa d’Avila, è stata definita da Papa Pio X “la più grande santa dei tempi moderni“.

Santa Teresa di Lisieux (1 ottobre) – photo web source

Nasce ad Alencon, una piccola località dell’alta Normandia il 2 gennaio 1873 da Louis Martin e Zelie Guerin, diventati santi nel 2015.

È quindi in una famiglia santa che viene trasmessa la fede alla piccola Teresa, l’ultima di 9 figli dei quali compresa lei ne sopravvivono 5. In tenerissima età, a soli 4 anni, perde la madre. La sua infanzia è costellata da una fede trasmessa con gioia e tenerezza, ma c’è anche la sofferenza che la mancanza della madre causa alla sua salute fisica ed emotiva.

Nel 1883 ha rischiato di morire per una malattia nervosa, ma poì è guarita improvvisamente dopo aver visto una statua della Madonna sorriderle. Nella notte di Natale del 1886 poi avviene quella che lei definiva la sua “conversione” ricevuta in dono da Gesù Bambino.

Vuole entrare nel Carmelo ma data la giovanissima età, 15 anni, riceve delle obiezioni da parte del padre e delle autorità ecclesiastiche del luogo. Però, dopo aver richiesto anche l’intervento del Papa, riesce a convincere tutti ed entra nel monastero di Lisieux.

La piccola via dell’infanzia spirituale

L’intento di Teresa è “piacere a Dio in tutto“: il suo è un abbandono totale all’amore e alla volontà del Signore.

Santa Teresa di Lisieux (1 ottobre) – photo web source

Persegue la sua “piccola via dell’infanzia spirituale“, un cammino di perfezione che porta quindi alla santità, e che ha nella semplicità il suo fulcro.

Nella contemplazione e imitazione di Gesù trova la strada. Seguirlo in ogni cosa per obbedire alla volontà del Padre: in questo trova la sua missione.

In questo metodo di stile ascetico accetta sofferenze e mortificazioni, quelle della vita di tutti i giorni, e le offre per la salvezza delle anime.

Vive con questo spirito la prova della malattia mentale del padre e della sua tubercolosi, quando più tardi si presenta inesorabile.

La “Storia di un’anima”: le sue memorie spirituali

Su richiesta della sua superiora Teresa deve scrivere del suo percorso spirituale. Così nasce la “Storia di un’anima“, che scrive tra il 1985 e il 1897.

Santa Teresa di Lisieux (1 ottobre) – photo web source

Non si tratta soltanto di un testo religioso, ma è un’opera che racchiuse in sé poesie, testi teatrali, preghiere e lettere che esplicitano il suo cammino interiore.

La durezza di un ambiente monastico che le si mostra anche particolarmente ostile, la sua ricerca di piacere a Dio fin dalle più piccole cose, la vita semplice e immensamente profonda di una giovane monaca sono raccontate in questo libro diventato un pilastro.

Il pensiero di Santa Teresa di Lisieux Dottore della Chiesa

Si possono considerare alcuni punti intorno a cui ruota la spiritualità di Santa Teresa. Lei considera che “la perfezione consiste nel fare la volontà di Dio“.

Santa Teresa di Lisieux (1 ottobre) – photo web source

Condifare nella misericordia del Signore è un altro dei punti fermi di lei che sa che “è proprio dell’Amore abbassarsi misericordiosamente“.

Constata che l’amore di Dio per ognuno è infinito : “Nostro Signore si occupa in particolare di ciascuna anima, con tanto amore come se fosse unica al mondo“, diceva.

Santa Teresa muore a soli 24 anni il 30 settembre 1897 per la tubercolosi che nel giro di diciottomesi la consuma. È il periodo in cui vive una notte della fede, una crisi profonda che la prova moltissimo.

Ma anche in questo doloroso combattimento interiore mantiene la fiducia in Dio. Questa giovane monaca che ha vissuto nel nascondimento dal mondo e all’insegna della semplicità di cuore viene beatificata nel 1923 e solo due anni dopo, nel 1925 è canonizzata. 

Passano ancora due anni e nel 1927 viene proclamata Patrona delle missioni, proprio lei che ha trascoso la maggior parte della sua giovane vita in forma claustrale.

Sarà successivamente Giovanni Paolo II a proclamarla Dottore della Chiesa nel 1997, per una sapienza teologica che non le veniva da studi e approfondimenti intellettuali, ma da una fede grande e forte.

Romana Cordova

Scritto da
Romana Cordova

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