Oggi 10 aprile è Santa Maddalena di Canossa: la marchesa che lascia una vita agiata per Dio

Nobildonna veronese, santa Maddalena di Canossa lascia la sua vita agiata per dedicarsi totalmente ai bisognosi e operare largamente la carità. 

Santa Maddalena di Canossa
Santa Maddalena di Canossa – lalucedimaria.it

La carità ha infiammato il cuore di santa Maddalena di Canossa, la santa che si ricorda oggi 10 aprile. Appartenente all’alta nobiltà, sceglie di consacrare la sua vita al Signore e di dedicarsi a praticare la carità verso il prossimo fondando due istituti religiosi per promuovere la formazione cristiana dei giovani.

Nasce a Verona il 1 marzo 1774 con il nome di Maria Gabriella, terzogenita di sei figli. Figlia dei marchesi di Canossa, rimane orfana di padre molto presto, a 5 anni. La madre si risposa e la abbandona nelle grifien di una istitutrice che la maltratta.

Vive, quindi, un’infanzia e un’adolescenza dolorose e all’età di 17 anni decide consacrarsi al Signore e per due volte tenta di entrare nel Carmelo senza riuscirci.

Santo di oggi 10 aprile: Santa Maddalena di Canossa

Non riuscendo a realizzare il suo sogno continua a vivere nel palazzo di famiglia e inizia ad amministrarne i beni. Il suo cuore brucia di amore verso Gesù e della carità verso gli altri. Così, si dimostra attenta ai bisogni dei più poveri e si fa vicina alle varie necessità degli altri, materiali e spirituali.

Dopo aver aperto la porta della propria casa alle prime due ragazze bisognose di aiuto che erano giunte da lei, comprende che deve organizzare la sua attività caritativa in modo ben preciso. Nel 1808, superate le ultime resistenze della sua famiglia, Maddalena lascia il palazzo Canossa per dare inizio, nel quartiere più povero di Verona, a quella che peri ispirazione divina sente essere la sua missione.

Per il fatto di esser nata marchesa, non posso forse aver l’onore di servire Gesù Cristo nei suoi poveri?” diceva a chi voleva ostacolarla. Rifiuta il matrimonio e sceglie di dedicarsi a fondare degli istituti religiosi insieme ad altre ragazze. Sono gli  Istituti dei Figli e delle Figlie della Carità. Lei e le altre compagne vestono un abito nero con una cuffia e uno scialle e si occupano dell’istruzione dei giovani, dell’assistenza ai malati negli ospedali e della formazione religiosa.

La carità al cento di ogni azione

È nei quartieri periferici e malfamati della città veneta che si adopera a risollevare le sorti di chi è in difficoltà. È la vita delle cosiddette canossiane, che trovano la loro sede in un convento di ex monache agostiniane che le è stato concesso da Napoleone.

Santa Maddalena organizza tutto in modo dettagliato e nel 1812 scrive la Regola di questo nascente istituto religioso. Riceve la chiamata per fondare un’altra casa a Venezia e in seguito l’opera si espande e altre case vengono fondate in altre città del Nord Italia, Bergamo, Milano, Trento.

Il suo intento è evangelizzare e far conoscere Gesù a chi non lo conosce o lo rifiuta. Negli anni attorno al 1820 i suoi istituti ricevono tutti l’approvazione ecclesiastica dalle diverse diocesi di appartenenza. Nel 1828 il papa approva ufficialmente la sua Regola.

Ha modo di intraprendere delle collaborazioni con personalità come il beato Antonio Rosmini e il venerabile Antonio Provolo. Santa Maddalena di Canossa conclude la sua esistenza terrena il 10 aprile 1835 nella sua città con la cura delle figlie del suo istituto.

La canonizzazione arriva un secolo più tardi, nel 1988. Oltre alla memoria liturgica, fissata per il giorno del suo ritorno alla Casa del Padre, il 10 aprile, il dies natalis, come è consuetudine per la gran parte dei santi, viene ricordata dalla famiglia canossiana anche l’8 maggio, anniversario dell’inizio della sua missione.

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