Religiosa francese che giunge in Italia, Santa Francesca Salesia segue il carisma salesiano nella sua opera educativa e di carità.
Al secolo Leonia Aviat, la suora conosciuta con il nome di Santa Francesca Salesia nasce in Francia, a Sézanne, nella regione di Champagne il 16 settembre 1844 da una famiglia di commercianti semplici e religiosi.
Come era consuetudine all’epoca in quella zona, fin dall’età di 10 anni viene affidata alle cure delle Suore Visitandine di Troyes. Lì già da giovanissima sviluppa una vocazione religiosa che la porterà più tardi a rifiutare un matrimonio vantaggioso con il desiderio di prendere i voti.
Riceve una formazione umanistica e diventa devota di San Francesco di Sales. Abbraccia pienamente la spiritualità salesiana tanto da prendere il nome di Francesca Salesia una volta diventata suora. Ha come guida spirituale l’abate Luigi Brisson che la indirizza a dedicarsi alla formazione e all’educazione delle giovani svantaggiate.
Il suo stile di vita: dimenticare se stessa per gli altri
L’abate Brisson propone a Leonia di aiutarlo nella sua intenzione di fondare una Congregazione religiosa per aiutare le tante ragazze che lasciavano le campagne per andare a lavorare nelle fabbriche costrette dal bisogno. Lei si dimostra subito disponibile ad intraprendere questa missione che diventerà centrale nella sua vita.
Newl 1868 insieme ad una sua compagna di studi, Lucie Cannet, veste l’abito religioso e solo pochi anni dopo, nel 1872 diventa la superiora della Congregazione delle Suore Oblate di San Francesco di Sales, nata da poco. Il suo apostolato è rivolto alla cura e all’educazione delle ragazze lavoratrici. Sono giovani operaie oppresse dal lavoro faticoso e in cerca di sostegno.
Suor Francesca Salesia offre aiuto e la formazione necessaria per far di loro delle brave future madri di famiglia. Dopo un primo periodo trascorso in questa attività a Troyes, si trasferisce per 8 anni a Parigi. Lì si dedica ad organizzare un educandato per ragazze agiate. Le sue capacità di educatrice sono elevate e anche presso l’alta società parigina ottiene ottimi risultati.
Poi ritorna alla Casa Madre e vi resta per i successivi 15 anni, in 11 dei quali ha il ruolo di superiora. Apre case e svolge opere di assistenza in molti luoghi del mondo: nell’Africa del Sud, in Namibia, fin nell’Equatore. Ma anche in Inghilterra, in Austria e in Svizzera: in tutti questi luoghi manda le sue suore.
Quando in Francia nel 1903 il governo emana leggi anticlericali che spogliano le Congregazioni religiose dei loro beni è costretta a rifugiarsi in Italia, a Perugia dove è presente una delle case da lei fondate. È lì che lavora alla stesura delle Costituzioni che presenta al papa Pio X. Ed è sempre nella città umbra, nel cosiddetto “Nido d’aquile”, nella Casa religiosa di via della Cupa, che muore il 10 gennaio 1914 all’età di 69 anni.
Il suo corpo, prima sepolto nel cimitero, viene successivamente traslato nella chiesa di Santa Maria in Valle e poi in seguito traferito nella Casa Madre a Troyes. Verrà beatificata nel 1992 e poi canonizzata nel 2001 sempre da papa San Giovanni Paolo II.