Frate dell’Ordine di Sant’Agostino, assiduo nella preghiera, impose a se stesso le penitenze per la redenzione dei più lontani.
Pregava dalle 8 alle 10 ore al giorno e chi ascoltava le sue prediche vedeva in lui, non la sofferenza del digiuno o della privazione, ma il sorriso di un uomo legato a Dio.
10 settembre: Nicola, che pregava incessantemente
In questo decimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera San Nicola da Tolentino. Nacque nel 1245 nella Diocesi di Fermo. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Bari, per avere la grazia di un figlio.
Ritornati a Sant’Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola.
La decisione di farsi eremita
Ascoltando una predica di un eremita agostiniano, sentì la sua chiamata alla vita religiosa. Implorò allora l’eremita di ammetterlo nel proprio ordine, e i suoi genitori acconsentirono con gioia. Il giovane Nicola entrò nell’Ordine degli Eremitani di Sant’Agostino.
Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant’Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.
Trascorse gli ultimi 30 anni della sua vita, predicando quasi ogni giorno. Sebbene negli ultimi anni la malattia mise alla prova la sua sopportazione, continuò le sue mortificazioni quasi fino al momento della morte.
La preghiera da recitare oggi a San Nicola da Tolentino
Glorioso taumaturgo San Nicola, che nato per intercessione del grande Santo di Bari,
non solo ne hai portato il nome, ma ne hai imitato le sue virtù,
eccoci davanti a te per invocare la tua intercessione di essere fedeli a Gesù Cristo,
alla Santa Chiesa e al Santo Padre;
fa che nei momenti difficili la Chiesa sia luce per gli uomini e li conduca alla via del vero e del bene.
Continua ad intercedere per le anime del Purgatorio e fa che noi le dimentichiamo,
non solo per rendere vivo il nostro suffragio,
ma per avere ben presente che anche noi dobbiamo desiderare questa comunione piena con il Signore.
Guidaci sulla via del bene e rendici capaci di fare spazio a Gesù nella nostra vita,
affinché ciò che ti chiediamo sia in comunione c
on la volontà del Padre e assieme a Te e alle anime dei fratelli che ci hanno preceduto,
possiamo godere della gloria del Paradiso.
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ROSALIA GIGLIANO