Mistica e contemplativa straordinaria, Santa Gemma morirà giovanissima dopo una vita di sofferenze fisiche e morali.
Riceverà le stimmate e le piaghe della flagellazione di Gesù , tra i quali il segno dei chiodi e delle piaghe della flagellazione di Gesù.
«Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco». Sono le parole di una modesta fanciulla che qualcuno ha definito «una ragazzina cresciuta troppo presto, una grande santa rimasta bambina».
Il suo nome era Gemma Galgani, nata nel 1878 a Camigliano, un piccolo paese in provincia di Lucca. Gemma viene al mondo in una famiglia modesta: il padre farmacista, la madre casalinga.
A farla crescere troppo in fretta saranno il dolore, la miseria e le disgrazie che segnano la sua infanzia. Dove non solo le tocca vivere in una casa scomoda e triste, ma deve fare anche i conti col crollo finanziario che mette in ginocchio la famiglia, con la morte della mamma, del fratello Gino e, infine, del padre. In aggiunta ci saranno diverse malattie per lei, una delle quali miracolosamente sanata nel 1898 per l’intercessione di Santa Margherita Maria Alacoque.
A farla diventare santa, invece, saranno la semplicità di vita, aperta alla grazia di Dio e ai doni straordinari che ne faranno la prima mistica stigmatizzata del XX secolo.
Santa e mistica straordinaria
Dietro alle apparenze normalissime, perfino banali, si nascondeva infatti una santa straordinaria: una mistica costantemente in contatto con Gesù, col quale colloquiava di continuo e affettuosamente. Un’anima contemplativa capace di pregare al tempo stesso con la semplicità del fanciullo e la penetrante profondità di un maestro in teologia.
Posta davanti alle difficoltà più terribili, Gemma le supera con un sorriso, lasciando semplicemente guidare. O, meglio, con la sua capacità di dire sempre di sì offrendo il dolore per la conversione e la salvezza degli altri.
Il dono delle stimmate
Nella vita spirituale Gemma fa così passi da gigante, riempiendo – fin dai tempi della scuola – i suoi quaderni di pensieri e preghiere che testimoniano incessante e affettuoso colloquio
con Gesù e col suo angelo custode. A suggello dell’amore di Dio ci saranno le stimmate. Ecco come Gemma stessa racconta il fatto: «Eravamo alla sera dell’8 giugno 1899, quando tutto ad un tratto mi sento un interno dolore dei miei peccati… Comparve Gesù, che aveva
tutte le ferite aperte; ma da quelle ferite non usciva più sangue, uscivano come fiamme di fuoco, che vennero a toccare le mie mani, i miei piedi, il mio cuore. Mi sentii morire…».
E così la giovanissima Gemma diventa la «ragazzina della grazia» come cominciano a chiamarla nel rione, ritrovandosi con le mani, i piedi e il costato segnati da una profonda
ferita che si riapriva dalle ore 20 di ogni giovedì alle 15 del venerdì. Questo fenomeno inoltre si accompagnava all’estasi.
I mille tormenti di Gemma
I fenomeni mistici straordinari (sudore di sangue durante la preghiera, le piaghe della flagellazione oltre ai segni dei chiodi) che accompagnano il suo dialogo con Gesù attirano presto l’attenzione della gente, dei teologi e degli scienziati. Oltre che, naturalmente, quella del diavolo che la tormenta in ogni modo assumendo anche le sembianze del confessore e perfino di angelo di luce per picchiarla selvaggiamente lasciandola a terra esanime col volto tumefatto e le ossa slogate. Viene sospettata anche di essere una mistificatrice. Perfino i direttori spirituali parlano di isterismo o di suggestione.
Accolta in casa da una coppia di coniugi (la famiglia Giannini), vive una vita ritirata e obbediente alle direttive impartitele dal padre spirituale e dalle suore passioniste che la seguono da vicino. Lungi dal cercare “pubblicità”, cerca di nascondere sotto i guanti e un vestito nero ed accollato i segni sconvolgenti della passione di Cristo sul suo corpo.
La morte in giovane età e la canonizzazione
Nel frattempo la malattia che l’aveva colpita in gioventù torna a farsi sentire procurandole atroci dolori. È un Sabato Santo, l’11 aprile 1903, quando Gemma Galgani muore. Il suo calvario terreno si conclude a 25 anni. Questa mistica e testimone straordinaria nasce al cielo la vigilia della Pasqua, lei che aveva partecipato in prima persona al racconto dei dolori della Passione di Cristo.
La «povera Gemma», come lei si stessa definiva, viene canonizzata il 2 maggio del 1940 da papa Pio XII.
Preghiera a Santa Gemma Galgani
O Signore Gesù che nella vita della tua serva Gemma, hai mostrato come prediligi i semplici e gli umili, fa’ che imitandola possiamo attirare anche su di noi le tue benedizioni.