Giovanni XXIII è stato definito il “Papa buono” perché capace di far sentire a tutti, vicini e lontani, la paternità di Dio.
Ha lasciato una traccia profonda nel cuore della gente e nella storia della Chiesa nel suo pontificato breve ma intenso.
Angelo Roncalli nasce a Sotto il Monte (Bergamo) il 25 novembre 1881. È il quarto di tredici figli di una famiglia contadina. Nel 1904 diventa sacerdote e rimane a Bergamo per quindici anni come segretario del vescovo. Insegna anche in seminario. Durante la prima guerra mondiale presta servizio come cappellano militare. Nel 1925 viene inviati in Bulgaria come visitatore apostolico e successivamente in Turchia.
Nel 1944 papa Pio XII lo nomina nunzio apostolico a Parigi, per poi divenire nel 1953 Patriarca di Venezia. Infine nel 1958 succede proprio a papa Pacelli e diventa il 261° Successore di Pietro col nome di Giovanni XXIII. È il 1958. Malgrado l’età avanzata al tempo dell’elezione (77 anni) annuncia il Concilio Vaticano II, iniziato l’11 ottobre 1962. Non fa a tempo a vederne la conclusione: il suo pontificato breve ma intenso (cinque anni) si conclude con la sua morte, avvenuta il 3 giugno 1963.
Il Papa dei gesti “fuori programma”
Amante del dialogo, viene soprannominato il “Papa buono” per i suoi gesti di tenerezza. Fn da subito infatti spicca per lo stile pastorale all’insegna dell’informalità e della semplicità. Desidera stare in mezzo al popolo di Dio, cerca il contatto con la gente. Il suo primo Natale da Papa lo passa tra i bambini malati dell’ospedale Bambin Gesù. Alcuni di loro restano così sopresi da quella visita inattesa che lo scambiano per Babbo Natale.
Il giorno successivo, a Santo Stefano, va a visitare i carcerati di Regina Coeli, accarezzando il capo di un detenuto che si era inginocchiato davanti a lui, toccato dalle sue parole di speranza. Non saranno le ultime sue uscite fuori dalle mura vaticane: in totale se ne conteranno 152. Prende anche l’abitudine di visitare ogni domenica le parrocchie romane.
Fa sentire l’amicizia di Dio
Giovanni XXIII compie così il suo primo miracolo: far sentire a tutti, anche ai non cattolici e ai lontani, il calore dell’amicizia di Dio. Nella sua enciclica Ad Petri Cathedram scrive: «Dio ha creato gli uomini non nemici, ma fratelli. […] Se ci diciamo e siamo fratelli, se siamo chiamati ad una medesima sorte nella vita presente e nella futura, come è mai possibile che alcuno tratti gli altri da avversari e da nemici? Perché invidiare gli altri, suscitare odio e rivolgere armi micidiali contro i fratelli? Abbastanza si è combattuto fra gli uomini. […] Pensi quindi ognuno, non a ciò che divide gli animi, ma a ciò che li può unire nella mutua comprensione e nella reciproca stima».
Parole, come si può vedere, estremamente attuali e profetiche. E che ribadirà nella sua enciclica più famosa, la Pacem in terris, pubblicata l’11 aprile 1963, quando papa Giovanni è già gravemente colpito dalla malattia, un cancro allo stomaco, che di lì a due mesi lo porterà alla morte.
Dolcemente devoto a Maria
La spiritualità di papa Roncalli, delicata e robusta come la sua tempra contadina, è di impronta mariana. Tre anni dopo la sua morte, suor Caterina Capitani, malata di tumore, lo prega insistentemente assieme alle consorelle. Il 23 maggio 1966 papa Giovanni le appare e le dice di non temere perché sarebbe guarita dalla malattia. Poi aggiunge: «Me l’avete strappato dal cuore questo miracolo».
Proprio grazie a questo miracolo il “Papa buono” sarà elevato alla gloria degli altari. È stato beatificato il 3 settembre del 2000 e proclamato santo il 27 aprile 2014 da papa Francesco.
Preghiera a San Giovanni XXIII
O Padre, che hai plasmato con il tuo Spirito di verità e di amore il Santo Papa Giovanni XXIII, e lo hai donato alla Chiesa e all’umanità come immagine viva del Cristo buon Pastore per sua intercessione concedi anche a noi di sperimentare la tua misericordia e di splendere davanti agli uomini per la luce delle buone opere. Per Cristo nostro Signore. Amen.