La domenica dopo la solennità dell’Epifania si ricorda il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano in cui viene glorificato dallo Spirito Santo.
Con il Battesimo di Gesù, che si ricorda oggi 12 gennaio, la domenica successiva al giorno dell’Epifania, si conclude il Tempo di Natale. Giovanni Battista, il precursore, battezza Gesù, o meglio, il Signore, che non ha bisogno del battesimo, si lascia battezzare.
La Chiesa, attraverso l’insegnamento dei Padri, ha visto in questo atto e in questo mistero non solo la santificazione delle acque del Giordano e di ogni fonte battesimale, ma anche il momento che segna l’inizio dell’attività pubblica di Gesù. Al tempo stesso emerge la sua accettazione della missione di servo sofferente che era stata prefigurata nell’Antico Testamento.
Oggi 12 gennaio: Battesimo di Gesù
“Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?” esclama Giovanni Battista quando vede Gesù. Lui sa di non poter dare il battesimo, quello vero, in Spirito Santo e che “Colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali” (Mt 3,11).
Diceva infatti: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali; costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,16).
Ma dal momento che Gesù, come lui stesso dichiara, non è venuto ad abolire la legge e i profeti, ma a portare ogni cosa a compimento secondo la giustizia di Dio, sceglie di farsi battezzare. Risponde infatti: ““Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia” (Mt3,14-15).
Il Battesimo del Signore nel fiume Giordano si configura come un’altra epifania. Durante questo evento Gesù viene manifestato come il Messia atteso e Figlio di Dio. Lo Spirito infatti scende su Gesù, rimane con lui ed attesta chi egli è.
Accade qualcosa di inaspettato: i cieli si squarciano e si sente la voce del Padre che dichiara: “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» ” (Mt 3,16-17). Si tratta di una vera e propria chiara dichiarazione di quella che è l’identità di Gesù.
La scelta di Gesù e il grande significato
Qual è quindi il significato profondo che sta nella scelta di Gesù di farsi battezzare da Giovanni Battista? Lui che è innocente da ogni colpa, ha voluto avvicinarsi per ricevere il Battesimo, in mezzo ad una folla di penitenti. Ha voluto quindi solidarizzare con tutti coloro che erano alla ricerca della salvezza dell’anima.
Al tempo stesso con la sua presenza ha santificato l’atto che da quel momento in poi riveste un altro significato. Non sarà più semplicemente di purificazione, ma anche della venuta in ognuno dello Spirito di Dio. Significherà la riconciliazione divina con il genere umano dopo il peccato originale.
Con la dichiarazione del Padre che ha attestato Gesù come Figlio prediletto del Padre, ha inizio la vita pubblica di Gesù, che al tempo ha circa 30 anni. Il rimando è all’importanza del Battesimo che, eliminando la macchia causata dal peccato originale va a riconciliare la creatura con il Creatore. Questo fondamentale Sacramento di iniziazione della vita cristiana pone l’uomo davanti alla possibilità di mettersi in cammino per arrivare alla pienezza di vita, quella eterna.
Il battesimo cancella il peccato originale e le colpe commesse fino al giorno in cui si riceve, se lo si fa da adulti, rimette tutte le pene. Il battezzato diventa così partecipe della grazia di Dio e membro della Chiesa, gli viene impresso il carattere indelebile di cristiano.