Carlo Acutis, il «millenial» innamorato di Gesù Eucarestia, ha messo la creatività al servizio del Vangelo, donando alla Chiesa un volto giovane e in controtendenza.
Papa Francesco lo ha indicato come esempio di quel sano anticonformismo dei santi, che si ribellano alle seduzioni del “mondo” per amore di Cristo.
Di questo quindicenne che cullava sogni di santità papa Francesco ha tracciato un ritratto magnifico durante l’Angelus dell’11 ottobre 2020, il giorno dopo la sua beatificazione ad Assisi. Papa Bergoglio lo ha definito un «innamorato dell’Eucaristia». Il «giovane Beato millennial», ha proseguito il Papa, «non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo. La sua testimonianza indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendoLo nei fratelli, specialmente gli ultimi».
Un adolescente con “strane” abitudini…
Carlo Acutis nasce il 3 maggio 1991 a Londra, dove in quel momento si trovano i suoi genitori per motivi di lavoro. Carlo però cresce a Milano. All’apparenza è un ragazzino come tutti gli altri: va a scuola, legge, gioca a pallone, fa amicizia, ama l’informatica e i videogiochi, suona il sax. Ma questa sua “normalità” si affianca a qualcosa di ben poco usuale tra i suoi coetanei. A dodici anni infatti Carlo partecipa ogni giorno alla santa Messa, pratica la Comunione quotidiana.
Nell’adolescenza la sua spiritualità si fa sempre più intensa e profonda. Ogni giorno recita il Santo Rosario, si confessa ogni settimana e spesso adora il Santissimo Sacramento. Carlo infatti è profondamento convinto che «quando ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi».
Il kit per diventare santi
È proprio questo il chiodo fisso di Carlo: farsi santo. Ai suoi amici propone il «kit per diventare santo»: Messa, Comunione, Rosario, la parola di Dio, l’adorazione eucaristica, la confessione settimanale, la generosità di cuore che lo spinge a fare piccoli sacrifici per il prossimo.
Carlo ama la tecnologia e ha un’intelligenza vivace che mette a frutto dando vita a un sito internet con una sezione dal titolo “Scopri quanti amici ho in cielo”, dove elenca i santi giovani. Creativo e geniale, il giovane Acutis ha fretta di bruciare le tappe della santità. Sente che non invecchierà, tanto è vero che ripete spesso: «Morirò giovane». Ma non per questo vive meno intensamente le sue giornate, ricche di impegni: fa il catechista, aiuta i poveri alla Caritas, gioca a calcio e suona il sassofono. Gli amici sono attirati dalla trasparenza di quel giovane limpido e allegro.
Patrono del web
Accetta e offre la malattia fulminante (una leucemia) che lo porta rapidamente a morire. Non perde la sua serenità nemmeno quando è chiaro che non guarirà dal suo male. Muore a 15 anni, viene sepolto ad Assisi, la città del suo cuore. Dichiarato venerabile nel 2008 e beatificato il 10 ottobre 2020, è stato proclamato patrono del web.
Papa Francesco lo menzionerà anche nell’Esortazione apostolica “Christus vivit”: «Diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo».