Oggi 12 ottobre è la festa del Beato Carlo Acutis: diventerà santo durante il Giubileo 2025

Sempre più venerato in tutto il mondo, il Beato Carlo Acutis, che si ricorda oggi 12 ottobre, esempio per i giovani, sarà canonizzato nel Giubileo 2025. 

beato carlo acutis
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La figura del Beato Carlo Acutis, di cui oggi 12 ottobre ricorre la memoria liturgica, è al centro della venerazione di un numero sempre maggiore di fedeli in tutto il mondo. L’anno prossimo nel corso del Giubileo 2025 diventerà santo e già da ora è invocato e sono tante le grazie concesse per sua intercessione.

La straordinarietà di questo ragazzo morto a soli 15 anni si inserisce nell’ordinarietà della vita semplice di un adolcescente comune, ma con una fede grande ed esemplare.

Carlo Acutis nasce a Londra il 3 maggio 1991: la sua è una famiglia benestante che si trova temporaneamente nel Regno Unito per il lavoro del padre, Andrea. Molto presto fa ritorno in Italia, dove vivrà con i genitori, a Milano.

Come rivela la mamma, Antonia Salzano, il piccolo Carlo non riceve da subito un’educazione religiosa. Pur dandogli il Battesimo, la famiglia all’epoca non è particolarmente credente e praticante. Il piccolo Carlo però manifesta fin dalla più tenera infanzia una spiccata attenzione verso il sacro. 

Santo di oggi 12 ottobre: Beato Carlo Acutis

A pochi anni Carlo chiede alla mamma di portarlo in chiesa, vuole sostare davanti al tabernacolo, è fortemente attratto dalla figura della Madonna. Riceve la Prima Comunione e 7 anni e dall’età di 12 fino alla sua morte sente il profondo desiderio di partecipare quotidianamente alla Santa Messa. 

Il suo senso religioso è coltivato in modo spontaneo e naturale e si fa sempre più vivo e forte. I genitori sono sorpresi da questa propensione del figlio e pian piano rimangono coinvolti nel seguirlo verso la fede.

Simpatico e gioviale, Carlo affascina con la semplicità chi gli sta attorno. Ha una grande capacità empatica e fa facilmente amicizia. Soprattuto si mostra attento alle necessità e ai bisogni degli altri e manifesta grandi doti di carità.

È sempre pronto a prestare aiuto e non rimane indifferente ai dolori o le fatiche  del prossimo. Svolge tante attività tipiche di un adolescente: gioca ai videogiochi, impara a suonare il sassofono, gli piace guardare film polizieschi.

Ama molto gli animali e si circonda di diversi cagnolini. Con i suoi amici gira dei video amatoriali con gli animali come protagonisti inventando storie e dialoghi divertenti. È un ragazzo gioioso e allegro, ma anche tanto profondo e riflessivo.

L’amore per l’Eucarestia “autostrada per il Cielo”

Nella sua vita di adolescente si inserisce una forte tensione contemplativa. Si accorge della superficialità che domina il mondo e del conformismo che regola la vita delle persone, soprattutto della maggior parte dei giovani.

Per questo prendendo spunto da una frase del filosofo Edward Young diceva che “Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie”.

Aveva ben compreso come l’obiettivo da raggiungere fosse la santità e considerava l’Eucarestia come “autostrada per il Cielo“. Sosteneva infatti che “se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza, quando ci si mette di fronte a Gesù Eucarestia si diventa santi”.

Il suo amore per Gesù vivo e presente nell’ostia consacrata lo portava a fare un tempo di adorazione eucaristica quotidiana dopo la messa e a compiere una bellissima ricerca. Esperto nel campo informatico, a 12 anni già leggeva testi informatici universitari, ha dato vita ad un progetto importante.

Una lunga ricerca lo ha portato a creare una mostra sui miracoli eucaristici nel mondo avvenuti nel corso dei secoli. La mostra, digitale, è stata poi sviluppata in forma fisica e viene spesso ospitata e proposta in molti luoghi.

La morte presagita e l’offerta di sé

L’adorazione dell’Eucarestia era affiancata anche da una grande venerazione della Madonna. Diceva infatti “Maria è l’unica donna della mia vita“.

Nella vita brillante di questo ragazzo di buona famiglia tanto dedito al bene e con una fede così grande arriva inaspettatamente la fine. Una leucemia fulminante lo porta via nel giro di pochi giorni a soli 15 anni. Muore il 12 ottobre 2006 non prima di aver offerto le sue sofferenzeper il Papaper la Chiesaper non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso“.

Accetta infatti la morte con grande serenità e sceglie di offrire se stesso consolando i genitori. Carlo evidentemente sapeva di dover morire. Tempo dopo la sua morte la mamma ritrova un video in cui lui poco prima dell’incombere della malattia si era ripreso dicendo di aver raggiunto il peso di 70 Kg e aggiunge: “sono destinato a morire“. Era proprio quello il peso che aveva quando è morto.

Sepolto ad Assisi, città della sua famiglia, prima in terra, nel 2019 il suo corpo è stato traslato presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore- Santuario della Spogliazione.

 Il 10 ottobre 2020 è stato beatificato ad Assisi dal cardinal Agostino Vallini in rappresentanza di papa Francesco. Pochi mesi fa con un decreto pontificio è stata annunciata l’approvazione di un miracolo avvenuto per intercessione del Beato Carlo Acutis.

È il miracolo che porterà questo ragazzo, esempio per i giovani, alla canonizzazione. Avverrà il prossimo anno, nel corso del Giubileo 2025.

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