Il Beato del nuovo millennio, ai quali i ragazzi di tutto il mondo si rivolgono per chiedere aiuto, conforto e consiglio nei momenti più difficili della loro vita. E grazie a lui, non si contano in quanti si sono avvicinati a Dio e sono tornati a pregare.
Una vita spezzata a 15 anni e sempre accompagnata dalla presenza di Dio e della Madonna, che mai l’hanno abbandonato, neanche durante il periodo della malattia, fino all’ultimo respiro.
In questo dodicesimo giorno del mese di ottobre, la chiesa venera il Beato Carlo Acutis. Aveva solo 15 anni quando è stroncato da una leucemia fulminante, ma questo non gli ha impedito di tracciare un solco permanente nella vita di tutti quelli che l’hanno conosciuto.
Carlo suona il sassofono, gioca a pallone, progetta programmi al computer, ama i videogiochi. Ma ama soprattutto Gesù Eucarestia, tanto che ogni giorno va a Messa e recita il Santo Rosario.
Il suo motto era: “Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Un insegnamento nuovo, fuori dall’ordinario. Carlo è molto attratto dalla spiritualità di San Francesco. E lì per sua volontà è stato sepolto, prima nel cimitero di Assisi, poi traslato nel Santuario della Spogliazione.
Il 12 ottobre del 2006 è volato in cielo, offrendo la sua sofferenza e la sua malattia per la Chiesa e per i sacerdoti.
O Dio, nostro Padre, grazie per averci dato Carlo,
modello di vita per i giovani, e messaggio di amore per tutti.
Tu lo hai fatto innamorare del tuo figlio Gesù,
facendo dell’Eucaristia la sua “autostrada per il cielo”.
Tu gli hai dato Maria, come madre amatissima,
e ne hai fatto col Rosario un cantore della sua tenerezza.
Accogli la sua preghiera per noi.
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Guarda soprattutto ai poveri, che egli ha amato e soccorso.
Anche a me concedi, per sua intercessione,
la grazia di cui ho bisogno…
E rendi piena la nostra gioia, ponendo Carlo tra i beati
della tua Santa Chiesa, perché il suo sorriso
risplenda ancora per noi a gloria del tuo nome.
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