Rolando Rivi è il «martire ragazzino» torturato e ucciso barbaramente dai partigiani in odio alla fede cristiana.
Il suo assassinio rappresenta uno dei più odiosi ed efferati delitti avvenuti nel famigerato «triangolo della morte».
Rolando Rivi nasce il 7 gennaio 1931 in provincia di Reggio Emilia. Per la precisione vede la luce nella Casa del Poggiolo a San Valentino, nel Comune di Castellarano. I suoi genitori si chiamano Roberto Rivi e Albertina Canovi.
Fin da piccolo si dimostra un fanciullo di viva intelligenza, vivace e intimo amico di Gesù. Appena può fa il chierichetto, assolvendo con assiduità e zelo il servizio all’altare. E ben presto arriva la chiamata di Dio al sacerdozio. Ha 11 anni, nell’ottobre del 1942, quando fa il suo ingresso nel Seminario minore di Marola, nel Comune di Carpineti (Reggio Emilia), dove indossa l’abito talare. In Seminario si distingue per studiosità, amore per Gesù, l’intensità della preghiera, la bontà verso il prossimo.
Durante la guerra, nell’estate del 1944, il Seminario viene chiuso. Anche Rolando è costretto a tornare a casa, dove però continua a fare vita da seminarista e non smette di indossare sempre l’abito talare malgrado il parere contrario dei genitori, preoccupati per il clima di odio antireligioso che andava diffondendosi nella zona. Ma Rolando non desiste, continuando ad alimentare il proprio desiderio di diventare sacerdote e missionario attraverso la confessione, la comunione quotidiana e la recita del Santo Rosario alla Madonna.
Il rapimento da parte dei partigiani
È il 10 aprile 1945: nel pieno nel clima di odio anticristiani contro i sacerdoti che imperversava verso la fine della seconda guerra mondiale, un gruppo di partigiani comunisti rapisce Rolando Rivi.
Costringono il ragazzo quattordicenne a seguirli nella boscaglia. Ai genitori questi “valorosi” rapitori di un ragazzino lasciano un bigliettino con una scritta beffarda: «Non cercatelo. Viene un attimo con noi partigiani».
Torturato per tre giorni prima di essere ucciso
Per Rolando, accusato di essere una spia dei fascisti, inizia un calvario di tre giorni fatto di percosse, sevizie e umiliazioni che culmina con la barbara uccisione a colpi di pistola. Dopo averlo portato in un casale, gli aguzzini lo uccidono alle tre del pomeriggio del 13 aprile 1945 in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano (Modena). La sua unica colpa? Quella di indossare la tale e di testimoniare la fede in Cristo Gesù.
La sua tonaca nera viene usata per farne un pallone da calcio prima di essere appesa come un trofeo. Prima di essere ucciso, Rolando aveva chiesto di pregare per mamma e papà.
Il 21 settembre 2013 arriva la firma di papa Francesco sulla Lettera Apostolica che proclama Rolando Beato per la sua testimonianza della fede fino al martirio. La cerimonia di beatificazione ha avuto luogo a Modena il 5 ottobre 2013.
Preghiera al Beato Rolando Rivi
O Dio, Padre misericordioso, che scegli i piccoli per confondere i potenti del mondo. Ti ringrazio per averci donato, nel seminarista Rolando Rivi, una testimonianza di amore totale al Tuo Figlio Gesù e alla sua Chiesa, fino al sacrificio della vita. Illuminato da questo esempio e per intercessione di Rolando, Ti chiedo di darmi la forza di essere sempre segno vivo del Tuo amore nel mondo e Ti supplico di volermi concedere la grazia… che ardentemente desidero.