Il culto a Santa Lucia è da sempre molto fervente. Martire del III secolo, è una delle sette donne nominate nel Canone Romano.
Il Martirologio Romano nell’enunciare la memoria liturgica di Santa Lucia afferma che “custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto”.
Come riportano le fonti più attendibili circa la storia di questa celebre santa, gli atti greci e latini del V secolo tra cui una Passio, Lucia nacque intorno al 281 nella città siciliana di Siracusa da una nobile famiglia cristiana.
Arrivata all’età della giovinezza si consacrò a Dio, ma secondo le usanze dell’epoca il suo destino sarebbe stato quello di sposarsi. Fu promessa in sposa ad un pretendente che si era invaghito della sua bellezza, ma lei non ricambiava l’interesse.
Un giorno andò con la madre Eutichia, gravemente ammalata, in pellegrinaggio a Catania presso la tomba di Sant’Agata per chiedere la guarigione per intercessione della patrona, molto venerata, di quella città.
Lucia ebbe una visione di Sant’Agata che le disse che lei stessa avrebbe potuto ottenere quella grazia con la sua preghiera di intercessione e la riconobbe come consacrata a Dio.
Lucia pregò ed effettivamente la madre guarì. Da quel momento espresse il suo proposito di rinunciare al matrimonio e dedicare la sua vita esclusivamente al Signore.
La vendetta e il martirio
Determinata, Lucia, che era ricca, rinunciò ai suoi beni e si fece povera. Iniziò a dedicarsi alle opere di misericordia e al servizio dei poveri, degli emarginati, donando tutto ciò che possedeva e condusse questo tipo di vita per circa tre anni.
Il pretendente che era stato rifiutato non si rassegnò e decise di vendicarsi di lei. Così la denunciò al tribunale romano in quanto cristiana, anzi con l’accusa di essere “cristianissima”.
Erano i tempi della feroce persecuzione dell’imperatore Diocleziano e Lucia fu arrestata e processata dal magistrato Pascasio. Si rifiutò di adorare gli dei pagani e di rinnegare la sua fede, rispose agli interrogatori citando la Sacra Scrittura e offrì tutta se stessa dichiarandolo.
Disse infatti “Sacrificio puro presso Dio è soccorrere i poveri, gli orfani e le vedove. Per tre anni ho offerto tutto al mio Dio. Ora non ho più nulla, e offro me stessa”.
Subì diverse torture passandole illesa, poi morì con la gola tagliata. Era il 13 dicembre dell’anno 304. Fu sepolta nelle catacombe cristiane di Siracusa. Il culto a lei si diffuse da subito e rimane forte attraverso i molti secoli.
Tradizioni e feste per Santa Lucia
Il giorno del suo dies natalis cadeva nel solstizio d’inverno e per questo è nato il detto popolare che afferma che “il giorno di Santa Lucia è il più corto che ci sia”.
Non solo in tutta Italia, da Nord a Sud Santa Lucia è omaggiata e festeggiata in modo molto sentito, ma anche nel Nord Europa. Sono tante le tradizioni legate alla sua figura. C’è quella che la vede come portatrice di doni ai bambini mentre arriva durante la notte che porta al giorno 13 al galoppo del suo asinello.
Ma il suo culto è molto legato alla salute degli occhi. L’iconografia la rappresenta infatti mentre mostra degli occhi posti su un vassoio.Questa tradizione nasce nel Medioevo e si lega al significato del suo nome che significa luce.
Poiché il giorno in cui viene ricordata è solo 12 giorni prima del Natale la luce che riveste il suo nome e la simbolicamente la sua figura è interpretata come una preparazione alla luce forte e illuminante di Cristo.
Nei Paesi dell’Europa del Nord Santa Lucia è venerata con grandi feste e cerimonia in cui una ragazza è scelta per rappresentarla. Abbigliata con una tunica bianca e un nastro rosso che simboleggia il martirio, porta una corona di candele in testa, simbolo appunto della luce, e insieme ad altre ragazze con le candele in mano va in processione.