Convertito dal paganesimo al cristianesimo, Ilario diventerà un formidabile difensore della fede cattolica dalle insidie dell’eresia ariana.
Per la sua dotta e coraggiosa fede dell’ortodossia cattolica dovrà subire l’ostracismo da parte del potere imperiale, che mal digeriva una Chiesa fedele a Cristo e non all’imperatore.
Ilario nasce nel 315 a Poitiers, in Francia. Nato in una ricca famiglia patrizia dell’Aquitania, questo pagano dotto, studioso di filosofia, si converte al cristianesimo dopo la lettura del Vangelo, convinto di aver trovato lì quella verità che da tempo ricercava, inutilmente, nei filosofi.
E così Ilario, sposato e padre di una figlia (Abra) si converte assieme a tutta la sua famiglia e in una notte di Pasqua tutte e tre ricevono il battesimo. Già noto per la sua specchiata virtù, la sua conversione suscita stupore e ammirazione. Appena battezzato, viene consacrato anche vescovo di Poitiers: è il 350.
Ilario contro l’eresia ariana
Ilario metterà al servizio della fede cristiana tutta la sua profonda dottrina per contrastare l’eresia ariana che negava la divinità di Gesù Cristo. Così si fa difensore dell’ortodossia cattolica che nel concilio di Nicea (325) aveva solennemente proclamato, proprio contro l’eresia di Ario, che «Gesù è figlio unigenito di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli».
Ilario si oppone alla diffusione dell’arianesimo, appoggiato però dall’imperatore Costanzo. Il vescovo di Poitiers non si fa intimidire: rifiuta di partecipare al Concilio di Arles e a quello di Milano, poi ne organizza lui stesso uno a Parigi senza chiedere il permesso dell’imperatore, dove ribadisce la vera fede cattolica.
Esiliato dall’imperatore
Costanzo così lo condanna all’esilio in oriente, nella Frigia. Ilario risponde così alla condanna: «Sono cattolico, non voglio essere eretico; sono cristiano, non voglio essere ariano; piuttosto morire che cedere al potere di un uomo e macchiare la verginità della mia fede». In Asia Minore Ilario si imbatte nella ricchezza della teologia orientale che gli fornisce nuovi motivi nella lotta contro l’eresia ariana che continuerà a contrastare una volta rientrato in patria, a Poitiers, meritandosi così il titolo di «Atanasio dell’Occidente».
Al suo ritorno Ilario trova una Chiesa asservita all’impero. Allora scrive una lettera infuocata all’imperatore: «Ti fingi cristiano e invece sei un nuovo nemico di Cristo».
Difensore dell’armonia tra fede e ragione
Ilario scrive numerose opere di teologia, di esegesi biblica, di dogmatica, di storia, di apologetica, di polemica. Il santo vescovo di Poitiers ha anche il merito di essere stato il primo scrittore ecclesiastico di inni. Un altro suo grande merito fu quello di sostenere, prima del grande Agostino, l’armonia di fede e ragione, entrambe donate da Dio.
Muore non in tarda età, ma carico di opere, di meriti, di gloria e anche di miracoli. Si narra che al momento della sua morte la stanza sia stata invasa da una luce così intensa da risultare insostenibile allo sguardo: la luce della grande saggezza di Ilario, capace di illuminare la Chiesa e guidare tante anime fuori dall’oscurità dell’errore e dell’eresia. Nel 1851 papa Pio IX lo proclamerà Dottore della Chiesa.
Preghiera a Sant’Ilario
Fa’, o Signore, come l’esempio del nostro amato Ilario, che io mi mantenga sempre fedele a ciò che ho professato nel Simbolo della mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Che io adori te, nostro Padre, e insieme con te il tuo Figlio; che io meriti il tuo Spirito Santo, il quale procede da te mediante il tuo Unigenito. Amen