Oggi 13 marzo, Sant’Eufrasia: lo stratagemma per preservare la sua verginità

Giovane martire del IV secolo e per amore della sua fede in Cristo, non rinuncia ad abiurare la sua fede, nonostante venga catturata e condotta davanti ad un tribunale. Il suo rifiuto di fare sacrificio agli dei, difendendo anche la sua castità, è la sua condanna a morte.

Sarà un particolare unguento a salvare, in parte, la vita della giovane dal tentativo di violazione del suo corpo.

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13 marzo: Eufrasia e la vita che ha difeso

In questo tredicesimo giorno del mese di marzo, la chiesa venera Sant’Eufrasia di Nicomedia. Al tempo della persecuzione di Marco Aurelio Valerio Massimiano Erculeo, viene catturata perché cristiana, imprigionata e portata davanti al magistrato. Si rifiuta di fare sacrifici agli dei e per questo viene affidata ad uno straniero perché venisse abusata.

Il medicamento della Vergine

Per corrompere l’aggressore dai suoi scopi Eufrasia dice di conoscere un medicamento miracoloso in grado di rendere inviolabile il corpo di chiunque se ne spalmasse sul proprio corpo. Questo è indicato con il nome di “stratagemma della vergine”.

L’uomo, però sentendosi ingannato dalla giovane, prende una spada e la uccide decapitandola. E’ riuscita a salvare la sua verginità, donandola a Cristo.

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Preghiera a Sant’Eufrasia

O santi Innocenti, primizie della Cattolica Chiesa,

che continuamente lodate, e contemplate il Divino Immacolato Agnello,

e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo,

ottenetemi vi prego una vita innocente,

una contrizione perfetta, un dolore immenso dei miei peccati,

e una retta e pura intenzione in tutti i miei pensieri, parole ed opere,

affinchè mi conservi nella grazia di Dio,

e sia poi vostro compagno in quella gloria immortale,

che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente.

Così sia.

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