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Oggi 13 settembre: San Giovanni Crisostomo | Fuoriclasse della predicazione animato dall’amore

San Giovanni Crisostomo, Vescovo e Dottore della Chiesa, fu un eccelso predicatore animato dal fuoco della carità.

Un autentico «fuoriclasse della parola» che pagò un caro prezzo per la sua limpida testimonianza della verità.

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Il suo nome era Giovanni d’Antiochia, ma per la sua eloquenza i contemporanei lo chiamarono Crisostomo, cioè «bocca d’oro»  in greco. A riprova di quale fosse il punto di forza della sua attività di vescovo: la predicazione.

Quello che è stato il più grande oratore del suo secolo nasce ad Antiochia nel 344. Alla vocazione di predicatore il futuro dottore della Chiesa però arriva tardi. In gioventù, dopo aver studiato eloquenza e lettere, sceglie inizialmente la vita eremitica. Si ritira perciò sulle montagne circostanti la città, dove rimane per quattro anni.

Eccezionale nella predicazione

Ma la sua vocazione non è quella dell’eremita. La vita di penitenze e di solitudine gli guasta lo stomaco, al punto di costringerlo a ritornare ad Antiochia, dove viene ordinato prima diacono e poi sacerdote. Acquisisce subito una notevole fama di fama di dotto e infuocato predicatore, ricevendo il soprannome di Crisostomo.

La notorietà dell’oratore dalla bocca d’oro arriva fino alla corte dell’imperatore Arcadio, che lo vuole vescovo di Costantinopoli (397). Viene così eletto Patriarca di Costantinopoli, maestro e guida di tutti i cristiani orientali.

Una parola animata dalla carità

Giovanni Crisostomo è predicatore dotto e brillante, ma il motore che lo spinge non è l’ambizione o l’amore per la polemica. La sua preoccupazione è la difesa della dottrina dal sottile veleno dell’eresia. A animarlo è soprattutto il fuoco della carità, che lo spinge a insegnare, a confortare, a aiutare con la sua parola d’oro. Crisostomo predica non per condannare i peccatori, ma per condurli al bene, per riaccendere in loro la speranza, rinvigorire la loro fede.

Il suo parlare schietto e tagliente, il suo temperamento austero e assai poco propenso al compromesso gli valgono l’affetto e l’ammirazione del popolo cristiano. Ma gli guadagnano anche l’avversione della potente imperatrice Eudossia e della sua corte, e anche ad alcuni ecclesiastici tiepidi, che si accordano per deporre il santo vescovo.

La congiura e l’esilio

Convocano perciò un concilio sedizioso (detto della Quercia) nel 403. Esautorato illegalmente, Crisostomo viene esiliato con un decreto dell’imperatrice. Ma il popolo di Costantinopoli si ribella e un terremoto scuote la città. A quel punto Eudossia, spaventata, fa marcia indietro e fa rientrare a Costantinopoli il grande Patriarca.

Un paio di mesi dopo lo deportano di nuovo, questa volta per sempre. Si racconta che per farlo fu necessario l’intervento di una legione di soldati, non cristiani, ma barbari, mentre il popolo seguiva minaccioso quel che accadeva.

Per evitare il bagno di sangue, Crisostomo accetta l’esilio senza fare opposizione. Finisce in una cittadina lungo la frontiera dell’Armenia. Ma anche da lì non fa mancare la sua parola d’oro ai suoi fedeli. Dall’esilio li raggiunge con le lettere. Ne invia ben diciassette.

Riabilitato dopo la morte

Per soffocare del tutto la sua voce, il santo predicatore viene confinato in una località ancor più lontana e inospitale, sulle rive del Mar Nero. Appena arrivato nella nuova destinazione, nel remoto Ponto, Crisostomo muore a sessantatré anni, abbattuto dai disagi e dalle sofferenze. È il 407.

Trent’anni dopo, totalmente riabilitato, le sue spoglie rientrano trionfalmente nella cattedrale di Santa Sofia.

Preghiera a San Giovanni Crisostomo

O glorioso s. Giovanni Crisostomo, che a misura del vostro avanzarvi negli studi profani, progrediste ancora nella scienza della salute, per cui ancor giovanetto in Atene aveste la gloria di confondere tanti pagani filosofi, e di convertire in fervente cristiano il celebre Antemo, intercedete a noi tutti la grazia di servirci sempre dei nostri lumi per avanzarci nelle cognizioni indispensabili alla salute, e procurare a tutto potere la conversione e il miglioramento di tutti i nostri fratelli.
Amen

Emiliano Fumaneri

Scritto da
Emiliano Fumaneri

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