Oggi, quattordicesimo giorno di maggio, la Chiesa festeggia San Mattia, diventato il dodicesimo Apostolo dopo la morte di Giuda, il discepolo traditore.
Mattia, uno dei settantadue discepoli cresciuti alla sua scuola del divino Maestro, sarà testimone dei suoi molti prodigi.
San Mattia non fece parte del novero dei primi dodici discepoli di Gesù, ovvero dei primi Apostoli. Prenderà infatti il posto lasciato vacante da Giuda, il discepolo che aveva tradito il Signore, aggregato agli altri undici nel giorno dell’Ascensione al cielo del Salvatore.
Per sapere come sia caduta su di lui la scelta come dodicesimo apostolo bisogna prendere in mano gli Atti degli Apostoli. Apprendiamo così che San Pietro, il principe degli Apostoli, in quella occasione prese la parole dicendo: «Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione» (At 1, 21-22).
«Ne furono proposti due – proseguono gli Atti -, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia». Tirarono allora le sorti sui due e «la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli».
Chi era Mattia l’Apostolo
Non bisogna confondere l’Apostolo Mattia con l’Apostolo Matteo, ex-gabelliere e futuro evangelista. Prima della sua elezione a dodicesimo Apostolo con la cerimonia descritta negli Atti, di Mattia – che in ebraico vuol dire «Donato» – non si sa nulla. Sicuramente era uno dei seguaci di Gesù, con ogni probabilità uno dei 72 discepoli.
Era cioè uno degli uomini che, come dicono le parole di San Pietro, era stato vicino al Maestro durante tutta la sua vita pubblica, dal Battesimo fino all’Ascensione. Era certamente uno di quelli più in vista per essere stato scelto subito tra tutti gli altri, insieme a Giuseppe il Giusto, per essere «testimone della Risurrezione».
In senso letterale, Apostolo vuol dire «inviato». A fare cosa? Come ha precisato il capo degli Apostoli, a rendere testimonianza della Risurrezione di Gesù, fondamento della fede e architrave della Redenzione.
Testimone della Risurrezione fino al martirio
Come gli altri Apostoli, anche Mattia dopo la Pentecoste sarà un testimone della Risurrezione operando miracoli, convertendo popoli, battezzando i nuovi credenti in Cristo Gesù. E anche lui renderà la sua testimonianza a prezzo della sua vita. Non si sa dove abbia predicato Mattia né quale sia stato il suo martirio. Forse in Palestina, forse lapidato dopo l’accusa di essere nemico della Legge.
Come strumento del martirio dell’Apostolo Mattia nelle raffigurazioni appare una scure. Secondo la tradizione un soldato romano lo avrebbe finito con la decapitazione dopo che i lapidatori lo avevano lasciato ad agonizzare sotto le pietre.
Un’altra tradizione lo vuole invece martire in Etiopia, paese dove avrebbe predicato. Secondo una leggenda avrebbe predicato nel paese degli antropofagi, divoratori di carne umana, che lo avrebbero ucciso (ma non consumato). E per questo sarebbe considerato patrono dei macellai.
Preghiera a San Mattia Apostolo
Glorioso San Mattia che fosti discepolo fedele del Signore e poi Apostolo fervente nel predicare Gesù risorto nella Giudea e in altre parti del mondo, noi ringraziamo il Signore che ha affidato alla Tua protezione il nostro popolo. Aiuta anche noi ad essere come Te testimoni coraggiosi della nostra Fede e ad amare il prossimo come Te che, sull’esempio del divino Maestro, moristi pregando per i Tuoi uccisori. Amen