Una celebrazione antica, quella dell’Esaltazione della Santa Croce. Una festa che celebra la vittoria della vita sulla morte e il trionfo della salvezza sul peccato.
Per mezzo della Croce Gesù vince il potere del maligno, sconfigge la morte, ci dona la vita e ci restituisce la speranza.
La festa della Santa Croce affonda le sue radici a Gerusalemme, dove il 13 settembre pare si festeggiasse la dedicazione e inaugurazione (nel 335) della basilica costruita sul dall’imperatore Costantino, composta dalle due chiese del Martyrion (costruita sul Golgota, luogo della crocifissione del Signore Gesù) e dell’Anastasis, presso il Santo Sepolcro.
La scelta cadde sul 13 settembre perché secondo la tradizione era il giorno in cui Sant’Elena, madre dell’imperatore, aveva rinvenuto la vera croce. Il giorno successivo, il 14, la croce fu oggetto della venerazione del popolo.
Dagli inizi del VI secolo il ritrovamento della croce a Roma veniva celebrato il 3 maggio. Dalle metà degli XVII secolo l’Esaltazione della Santa Croce era celebrata non soltanto il 14 settembre, ma anche il 3 maggio. Così proseguì fino al 1960, quando fu soppressa la festa del Ritrovamento.
Una festa densa di significati
Una festa molto antica, dunque, carica di significati, quella dell’Esaltazione della Croce. In essa la Chiesa ringrazia per il sacrificio estremo di Gesù che morendo sulla Croce ha salvato tutti noi. Per i cristiani la Croce – il più terribile e temuto fra i supplizi antichi – è il nuovo albero della vita e l’altare della nuova Alleanza.
Lo strumento stesso, quell’orribile strumento di tortura che era la Croce, è denso di significati, E questo sia dal punto di vista del materiale (quel legno che rimanda ad altri legni, dal Giardino dell’Eden alla verga di Mosè) e della forma (l’orizzontale del mondo articolato sulla verticale dell’asse che lega Dio all’uomo).
La Croce per la fede cristiana è il luogo della vittoria suprema: la vittoria della vita sulla morte attraverso la Resurrezione, ma soprattutto la vittoria della salvezza sul peccato. Dal primo albero dove si consumò il tradimento di Adamo che sprofondò l’uomo nel peccato e nella morte all’albero della vita dove, grazie al sacrificio di Cristo in Croce, la vita torna a rifiorire e si riapre la porta del paradiso.
Segno della vittoria di Cristo
Come insegna papa Francesco, la Croce di Gesù esprime due cose: «Tutta la forza negativa del male, e tutta la mite onnipotenza della misericordia di Dio. La Croce sembra decretare il fallimento di Gesù, ma in realtà segna la sua vittoria».
Perciò, ricorda il papa, «quando volgiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù è stato inchiodato, contempliamo il segno dell’amore, dell’amore infinito di Dio per ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza. Da quella Croce scaturisce la misericordia del Padre che abbraccia il mondo intero. Per mezzo della Croce di Cristo è vinto il maligno, è sconfitta la morte, ci è donata la vita, restituita la speranza».
Preghiera nella festa della Santa Croce di Gesù
O Dio, che in questo giorno ci rallegri colla solennità dell’Esaltazione della S. Croce, fa, te ne preghiamo, che possiamo godere in cielo dei frutti di quella redenzione del cui mistero avemmo conoscenza in terra.