San Damiano de Veuster, missionario dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, dedicò la sua vita alla cura dei lebbrosi in Oceania ma la lebbra colpisce anche lui e continua a lavorare fino a quando gli è possibile.
Nato a Tremelo, nella regione fiamminga del Belgio con il nome di Giuseppe il 3 gennaio 1840, San Damiano de Veuster era il penultimo di una famiglia di otto figli. I suoi erano contadini e cristiani devoti. Dei sue fratelli due diventano sacerdoti e due suore. Seguendo le orme del fratello Augusto anche Giuseppe entra nella Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria e cambia il nome in Damiano.
Nel 1863 parte in missione al posto del fratello Pamphile, anche lui nella Congregazione, ma malato. Lui non era ancora sacerdote ed era al secondo anno degli studi in Teologia. Sarà poi nel 1884 ad Honululu che riceve la consacrazione presbiteriale. Approda in quelle che prima si chiamavano Isole Sandwich e che poi vengono rinominate Isole Hawaii. È che si trova ad operare fin dall’inizio del suo sacerdozio.
In quella terra oltre a svolgere il suo compito principale, quello di evangelizzare, trasmettere e istruire nella fede, si occupa anche di altre attività: coltivare la terra, allevare montoni e maiali. Spesso si sente estremamente solo perché il divario culturale tra lui e gli abitanti del luogo è enorme.
Nel 1873 il suo vescovo cerca preti volontari da inviare nell’Isola di Molokai, diventata di fatto un lazzaretto perché era il luogo in cui il governo confinava i malati di lebbra. Tra i sacerdoti che si offrono di andare c’è Damiano, che parte dapprima per turni di 34 settimane. Si tratta di un’impresa molto dura. Per lui è difficile anche sopportare il terribile odore di carne in putrefazione che regna in quel posto e spesso arriva a svenire per questo.
Si troverà poi a dover rimanere lì per sempre, perché il governo temendo il contagio non fa tornare indietro nessuno e gli proibirà di lasciare l’isola. Trova sollievo dall’odore nauseabondo fumando la pipa, e si adopera per prestare sollievo ai malati. Li cura, gli lava le piaghe, distribuisce le medicine. Ma oltre a curare il loro fisico sostiene le loro anime. Ciò che fa di più importante è restituire la dignità a quelle persone. Una dignità che la malattia e la paura delle persone gli avevano sottratto.
Costruisce una chiesa che dedica a Santa Filomena, ma anche abitazioni decorose. Dà vita a scuole per i bambini, posti letto per i malati e struttura delle leggi per regolare la vita della comunità in modo ben articolato.
Restare lì e “vivere e morire con loro”, come lui stesso afferma diventa una scelta consapevole. La sua decisione di servire gli ultimi, gli scartati della società è motivata. Lui stesso spiega cosa lo lega a quel luogo : “Amo molto questi poveri indigeni per la loro semplicità e faccio per loro tutto ciò che posso. Essi mi amano come fanno i bambini con i propri genitori, e attraverso questo reciproco affetto spero di poterli condurre a Dio. Se amano il prete, infatti, ameranno più facilmente Cristo nostro Signore”.
Nella sua ultima omelia si accomunò completamente a loro con la definizione “noi altri lebbrosi”. La lebbra infatti colpisce anche lui. È il 1884 quando si ammala e continua a lavorare fino a quando gli è possibile. Muore dopo cinque anni, il 15 aprile 1889 all’età di 49 anni. Inizialmente i malati di lebbra lo seppelliscono ai piedi di un albero. In seguito nel 1936 il suo corpo viene riportato in Belgio, a Lovanio.
Padre Damiano è stato beatificato a Bruxelles da papa Giovanni Paolo II nel 1995. Successivamente la Congregazione per le cause dei santi ha esaminato alcuni casi di guarigioni attribuite all’intercessione di padre Damiano e ne ha riconosciuto la natura sovrannaturale. Per questo nel 2009 è stato canonizzato da papa Benedetto XVI. Chiediamo la sua intercessione attraverso questa preghiera a Santo Damiano.
O Signore,
Tu hai infiammato il cuore del tuo servo,
il Santo Damiano di Molokai, con un ardente amore per i sacri Cuori di Gesù e di Maria; lo hai riempito di zelo per l’Adorazione Eucaristica, e per il servizio ai lebbrosi di Molokai: ha donato tutto sé stesso a loro, ultimi fra gli ultimi, morendo lui stesso lebbroso tra i lebbrosi.
Come Lui, insegnaci a vivere generosamente, a servirti con amore fedele, a donarci senza riserve, a lavorare senza stancarci, annunciando il Tuo amore a tutti gli uomini senza pretendere nulla in cambio. Facci il dono di saper contemplare, vivere e annunciare, le meraviglie della tua infinita misericordia.
San Damiano, il tuo amore ha guarito tanti lebbrosi: prega e intercedi per noi perché siamo liberati dalla lebbra del peccato che distrugge la nostra anima; rendici capaci di accogliere il perdono di Dioche ci fa uomini nuovi,
capaci come te di amare e di servire.
San Damiano de Veuster,
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