Abate benedettino del VI secolo, San Mauro è ricordato come figlio spirituale di San Benedetto di cui fu discepolo.
L’obbedienza è la virtù che San Mauro esercitò prevalentemente. Proprio per la sua grande obbedienza avvennero dei miracoli che fanno parte della sua agiografia. Proveniva da una nobile famiglia romana, in cui nacque nel 512, figlio del console e senatore Eutichio e della nobildonna Giulia.
I genitori erano cristiani e nel periodo delle invasioni barbariche in cui sparivano le scuole e il Cristianesimo era influenzato da superstizioni, il padre affidò il piccolo Mauro all’età di 12 anni alla cura del monastero di San Benedetto a Subiaco. Diventò il primo oblato dell’ordine e discepolo del grande santo.
Vedendo in lui grandi doti per la vita monastica San Benedetto affidava a Mauro compiti di rilievo. Lui accettava manifestando grande obbedienza. Improntò la sua vita sul lavoro e la contemplazione, in pieno stile benedettino.
I miracoli nella sua vita
Si narra di diversi eventi prodigiosi che accompagnavano la vita di San Mauro nel monastero benedettino. Si trovava ad affrontare il demonio e quando questo tirava la tonaca ad un monaco, ogni giorno, sempre alla stessa ora, quella della preghiera, inducendolo a girovagare. Il santo riuscì con le sue preghiere a liberare il confratello.
Ma un altro episodio rimane celebre nella sua storia. Quando il confratello Placido, un giorno uscì per riempire una brocca d’acqua nel lago cadde e veniva trasportato dalla corrente. Allora San Benedetto disse a Mauro di andare ad aiutarlo e lui, con l’intento principale di obbedire, senza esitazione andò. Solo dopo si accorse che preso dalla foga di salvare il monaco in pericolo miracolosamente aveva corso sull’acqua.
Questi episodi sono raccontati da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Ma c’è anche una biografia apocrifa, composta dall’ abate Odone di Glanfeuil, la Vita sancti Mauri, che risale all’ 863 e racconta di come San Mauro portò in Francia la regola benedettina fondando monasteri dal 543.
Proprio in un monastero da lui fondato si ritirò a trascorrere l’ultimo periodo della sua vita e morì in clausura nel 582. Nel calendario la sua memoria liturgica è fissata per il 15 gennaio, ma in molte località di cui è patrono viene ricordato e festeggiato anche in altre date.
Il paese dell’abate di Glanfeuil in seguito prese il nome di Saint-Maur-sur-Loire, cioè san Mauro sulla Loira. Molti secoli dopo, nel 1618 sempre in Francia sorse una congregazione benedettina che chiamava i suoi monaci “Maurini” in onore e in riferimento a San Mauro.
L’iconografia spesso raffigura San Mauro come un ragazzo che indossa una croce monastica e una pala insieme ad un monaco. Il riferimento è alla sua giovinezza in cui fu discepolo di San Benedetto e la pala rappresenterebbe il Monastero benedettino di Saint – Maur-des-Fossés.