A lui è attribuito un miracolo compiuto verso un bambino caduto disgraziatamente nel pozzo. Ma non solo, tiene un comportamento esemplare di lavoratore, insieme alla moglie, anche lei Beata, lavora con fatica nei campi, raccogliendo sempre con gratitudine e pazienza, il frutto del proprio lavoro.
È un vero modello di cristiano contadino, tanto da esser stato proclamato Patrono dei braccianti.
15 maggio: Isidoro, il miracolo del bambino
In questo quindicesimo giorno del mese di maggio, la chiesa venera Sant’Isidoro l’agricoltore. Inizia giovanissimo a lavorare la terra e si trasferisce a Torrelaguna, dove sposò Maria Toribia, beatificata nel 1697, col nome di Maria de la Cabeza.
Dedica la sua vita al lavoro nei campi e alla preghiera. Tra i vari miracoli che la tradizione gli attribuisce, i più celebri sono il “miracolo del pozzo”, in cui sarebbe riuscito con la preghiera a far salire le acque di un pozzo, salvando la vita ad un bambino che vi è caduto dentro, e quello “degli angeli” che avrebbero arato un campo al suo posto per lasciargli il tempo di pregare.
Una cappella dedicata a lui e alla moglie
Isidoro viene beatificato il 2 maggio 1619 da papa Paolo V e canonizzato il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV. Quarant’anni dopo la sua morte le spoglie sono traslate a Madrid. Sono poste prima nella “capilla del Obispo”, poi nella chiesa di Sant’Andrea, infine nella collegiata di Sant’Isidoro.
Nella cattedrale dell’Almudena la cappella centrale del deambulatorio è dedicata a sant’Isidoro e a sua moglie Maria, anch’essa santa. Qui è custodita l’arca funeraria del XIII secolo che ne contenne il corpo.
Sant’Isidoro viene ritenuto, anche, protettore dei raccolti.
Preghiera a Sant’Isidoro l’agricoltore
Umilmente prostrati innanzi a Voi, o inclito nostro Patrono S.Isidoro,
Vi preghiamo di accoglierci sotto il Vostro Patrocinio, giacchè Voi foste
destinato da Dio ed a noi dato per protettore speciale.
Concedeteci la grazia di essere veri vostri devoti e perché foste a Dio
sommamente gradito per le Vostre eccelse virtù, dal trono di gloria,
ove ora sedete, degnatevi,
Vi preghiamo, volgere uno sguardo pietoso su tutti noi ed otteneteci
viva fede, ferma speranza ed ardente carità amando Dio ed il nostro
prossimo in Dio.
Fate che ad esempio Vostro impariamo la pratica dell’umiltà e della
mansuetudine, virtù insegnataci da Gesù Cristo nostro divino Maestro,
il distacco da ogni bene terreno e quella totale confidenza in Dio che
ci fa meritare e ci attira dal Cielo ogni Grazia e ogni benedizione sia
spirituale che temporale.
Degnatevi proteggere e difendere questa città al Vostro patrocinio
affidata dai divini flagelli che purtroppo meritiamo per i nostri peccati.
Spiegate finalmente la Vostra valevole protezione sulle nostre
campagne onde possano dare a suo tempo il frutto necessario per il
comune sostentamento; acciocchè praticando sul Vostro esempio
quanto Iddio da noi esige e domanda, possiamo avere la sorte di venire
un giorno a lodarlo ed a ringraziarlo insieme con Voi, per tutti i secoli
dei secoli.
Così sia.