Nobildonna e collaboratrice di San Vincenzo de’Paoli, Santa Luisa de Marillac è cofondatrice delle Figlie della carità.
Il suo testamento spirituale è stato concentrato nella frase: “non abbiate occhi e cuore che per i poveri“. È stato il suo programma di vita, il modo in cui Santa Luisa de Marillac ha operato e raggiunto le vette della santità. Nata a Ferrières in Francia nel 1591 dal nobile Luigi de Marillac, consigliere in Parlamento, la piccola Luisa non conoscerà mai la sua vera madre. Nel 1595, il padre si sposa in seconde nozze e la piccola, a soli 4 anni, viene affidata alle Suore domenicane del Convento di Poissy. Lì riceve una buona formazione culturale e spirituale.
Avverte molto presto la vocazione religiosa e chiede di poter abbracciare la vita monastica. Trova però ostacoli per la sua salute cagionevole. Viene destinata al matrimonio e a 22 anni per seguire le convenzioni sposa Antonio Le Gras, segretario della famiglia de’ Medici. Ha un bambino, Michele, e cerca di essere una buona moglie e madre, ma nel suo cuore avverte che la sua vocazione è un’altra e soffre per questo.
Nel 1626 il marito, colpito da una grave malattia muore. Già tre anni prima, nel 1623, il giorno di Pentecoste avverte nell’animo con chiarezza ciò che era chiamata a compiere. ” Tutto a un tratto la mia mente fu nella luce. Fui interiormente avvertita che dovevo rimanere con mio marito e che sarebbe venuto un tempo in cui sarei stata nella condizione di fare i tre voti di povertà, castità e obbedienza. Compresi che doveva essere in un luogo per soccorrere il prossimo” è quanto scriverà poi nei suoi Scritti.
Da quel giorno, l’animo di Luisa sarà in completo abbandono allo Spirito del Signore. Fare la volontà di Dio sarà lo scopo della sua vita e lo esplicherà anche nelle opere di carità che diventeranno numerose. L’anno successivo alla morte del marito conosce San Vincenzo de’ Paoli e collabora con lui in un’impresa di apostolato e di servizio agli ultimi, agli esclusi, agli emarginati.
Diventa una volontaria delle Confraternite della Carità ideate e create dal Santo sacerdote per aiutare i bisognosi. San Vincenzo affida a Luisa la formazione spirituale delle giovani. Ma non solo: nel 1633 fonda le “Figlie della Carità”, ovvero monache senza chiostro. Luisa si dedica totalmente alla missione e cerca di far comprendere alle giovani che il servizio verso i poveri equivale a servire il Signore.
“Tutti i disordini della vita dipendono dal non esserci dati interamente a Dio nel ricevere lo Spirito Santo; e, in effetti, si nota uno strano contrasto fra quelli che hanno accolto i suoi doni e quelli che non li hanno accolti: le azioni di quest’ultimi sono tutte terrestri” affermava.
Da quel giorni di Pentecoste del 2023 il suo legame con la Terza Persona della Trinità sarà fortissimo. Era stato un evento talmente importante e fondamentale nella sua vita che ogni anno lo celebrava appositamente. Annualmente infatti, nel periodo dell’Ascensione faceva un ritiro: si chiudeva in preghiera per dieci giorni durante i quali invocava i sette doni dello Spirito.
I doni dello Spirito Santo le consentivano di conoscere e operare la volontà di Dio, e “fare la santissima volontà di Dio” era per lei la cosa più importante. Guidata dallo Spirito Santo Luisa de Marillac compie grandi opere nell’ordinarietà: con le giovani che aveva formato, giravano per le strade di Parigi. Con la gerla in spalla piena di viveri, abiti e medicinali, si recavano nei sobborghi, negli ospedali, nelle carceri, anche sui campi di battaglia. Si dedicavano anche alla cura dell’infanzia e nelle scuole insegnavano a scrivere e a far di conto,senza dimenticare la formazione spirituale, ciò che più conta.
Muore il 15 marzo 1660 e la sua opera prosegue. Attualmente la Compagnia delle “Figlie della Carità” conta circa 3 mila Case ed oltre 27 mila Suore in tutti e cinque i continenti. Luisa de Marillac viene beatificata nel 1920 e successivamente canonizzata nel 1960. Le viene attribuito il titolo di “Patrona delle opere sociali“. Il suo corpo riposa nella cappella della Casa Madre delle “Figlie della Carità” a Parigi. memoria è custodita All’interno della Basilica di San Pietro c’è una statua in suo onore.
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