Il perfezionamento spirituale attraverso un’ascesi fatta per gradi è il più grande lascito di Santa Teresa d’Avila, riformatrice del Carmelo.
La vita di Santa Teresa di Gesù, nata ad Avila, può essere contraddistinto in diverse fasi.
Il suo nome completo è Teresa Sánchez de Cepeda ávila y Ahumada e nasce nella città castigliana il 28 marzo 1515.
La vita di Santa Teresa D’Avila
Rimane orfana di madre a 14 anni e vive un’adolescenza piuttosto frivola sotto l’influenza di una cugina. Viene affidata alle suore agostiniane per la sua educazione e verso i 18 anni matura la vocazione religiosa.
La sceglie dopo aver riflettuto sul matrimonio e a 21 anni entra nel monastero Carmelitano dell’Incarnazione. Per farlo scappa di casa perché il padre ostacola il suo desiderio di farsi monaca. Dimostra da subito coraggio e spirito di intraprendenza.
La vita monastica però non si rivela particolarmente fruttuosa a causa di molte difficoltà. La tiepidezza spirituale dell’ambiente in cui si trova, ma anche la sua salute cagionevole che per circa due decenni le provocano intensi combattimenti spirituali.
Nel 1554, all’età di 39 anni avviene quella che lei definisce la sua “seconda conversione” quando finalmente avverte in modo più forte la presenza di Dio. Si apre per Teresa un lungo periodo in cui sperimenta vari doni mistici ed elabora il suo pensiero.
La ricerca della perfezione nel Castello Interiore
Per il resto della sua vita Teresa sarà accompagnata da grazie del Cielo e fenomeni mistici, rapimenti estatici, fino al cosiddetto “matrimonio spirituale”, un’unione profondissima con Dio.
Nei suoi dialoghi con Gesù riceve anche il dono della trasverberazione quando un angelo le trafigge il cuore con una freccia d’oro, segno del divino amore.
Scrive opere di alta teologia mistica suscitando lo stupore dei più illustri teologi del suo tempo. Spiega il mistero d’amore di Dio attraverso la sua personale esperienza, sempre ferma nella dottrina della Chiesa.
Compone l’Autobiografia nel 1562 seguendo l’ordine del suo padre spirituale, poi scrive il Cammino di Perfezione dove tratta del modo in cui si può educare una comunità.
La sua opera maggiore è il Castello Interiore, detto anche Libro delle sette mansioni. L’essere umano è descritto come un castello al cui centro profondo abita Dio: per raggiungerlo deve passare attraverso sette stanze che simboleggiano i gradi del processo di perfezione.
La porta che conduce da una all’altra è la preghiera. Si ricordano anche l’opuscolo Pensieri sull’Amore di Dio e circa 400 lettere che ha scritto a diverse categorie di persone.
La riforma del Carmelo e Dio che basta a tutto
Dal 1562 inizia un’azione di rinnovamento del Carmelo operando una vera e propria riforma strutturale. Costituisce la prima comunità di Carmelitane “scalze” separandosi dal ramo delle “calzate” e nel giro di pochi anni i monasteri aumentano in tutta la Spagna.
Viaggia moltissimo in lungo e in largo, sopportando molte difficoltà e fatiche fisiche. Nel 1568 insieme a colui che diventerà un altro grende santo, San Giovanni della Croce, collabora alla riforma del ramo carmelitano maschile.
Santa Teresa d’Avila ha coniugato scienza e sapienza nella sua spiritualità che ha toccato i vertici del pensiero mistico. Grazie all’azione dello Spirito Santo che ha agito in lei ha mostrato le meraviglie che opera Dio se l’uomo si pone sulla via dell’abbandono a Lui.
“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Chi ha Dio nulla gli manca. Solo Dio basta“: questi sono tra i suoi versi più celebri in cui si condensa la forza della sua fede e la fiducia nell’amore di Dio.
Il suo Santo preferito, che pregava particolarmente, era San Giuseppe, verso il quale consigliava di avere grande fiducia perché tramite la sua intercessione era stata sempre ascoltata.
La Chiesa considera S. Teresa “Madre degli spirituali” cioè di chi desidera e cerca un’unione stretta e profonda con il Signore. Muore a 67 anni nella notte del 4 ottobre 1582 dopo una lunga malattia tra le consorelle del monastero di Alba de Torres.
Viene proclamata santa nel 1622 e nel 1970 papa Paolo VI la proclama Dottore della Chiesa:è la prima donna a ricevere questo titolo. Per la riforma del Calendario gregoriano la memoria liturgica è stata fissata al 15 ottobre.