San Davide è re d’Israele e da lui, peccatore pentito, discenderà il Messia. Ha dominato la storia nella prima metà del X sec. a. C.
Le Sacre Scritture parlano di Davide come figlio di Iesse il Betlemita, della tribù di Giuda. Della sua vita e delle sue gesta parlano i due libri di Samuele.
Si narra che fu chiamato dalla montagna mentre pascolava il gregge da Samuele che con olio benedetto lo consacrò. Inizialmente lo si trova accanto al re Saul come scudiero, che mostrerà grande stima verso di lui fino a quando non comprenderà che avrebbe potuto portargli via il regno, cosa che poi avverrà.
Nel Primo libro di Samuele si racconta il famoso episodio dello scontro tra Davide e il gigante filisteo Golia che terrorizzava gli ebrei. Davide lo sfida e lo abbatte con la fionda.
Per quaranta giorni, Golia aveva sfidato l’esercito di Israele, aspettando che venisse scelto chi dovesse affrontarlo: il vincitore avrebbe avuto anche la vittoria per il proprio popolo.
Le peripezie di Davide
Il successo di Davide irrita re Saul che decide di eliminarlo. Gli da in sposa la figlia Mikal a patto che uccida cento filistei. Pensa che sia un’impresa impossibile e che Davide muoia. Invece lui supera la prova e sposa Mikal.
A questo punto Saul decide di ucciderlo ma Mikal aiuta lo sposo a fuggire. In fuga da Saul per lungo tempo e numerose vicende poi Davide si stabilisce presso i filistei. Alla morte di Saul, con la fine della sua dinastia, Davide diventa re d’Israele e di Giudea. Aveva trent’anni e regnò per quarant’anni.
Il peccato di Davide e il suo pentimento
Un giorno mentre passeggiava Davide vide una bellissima donna, Betsabea, che faceva il bagno. Era la moglie del suo ufficiale Uria l’Ittita.
Decise di volerla per sé e iniziò una relazione dalla quale la donna rimase incinta. Non riuscendo a nascondere il fatto, dopo vari tentativi di attribuire la paternità ad Uria, fece uccidere l’uomo ordinando che fosse posto nelle prime file sul campo di battaglia.
Betsabea diventò sua moglie, ma il profeta Natan gli rimproverò il suo peccato. Davide si pentì ma Natan gli profetizzò la morte del bambino. In effetti il piccolo nacque, si ammalò subito e morì.
Davide, che era anche poeta e cantore compose il Miserere. Così recita il celebre Salmo: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto… Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza…Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo“. In seguito da Davide e Betsabea nacque Salomone.
La dinastia di Davide
Come ricorda il Martirologio Romano Davide “trasportò nella città di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza del Signore e il Signore stesso gli giurò che la sua discendenza sarebbe rimasta in eterno, perché da essa sarebbe nato Gesù Cristo secondo la carne“.
Nel Vangelo di Matteo (1,1) viene presentata la genealogia di Gesù: “Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide” è la prima indicazione che viene data a sottolineare la provenienza e quindi la discendenza da questo grande re, profeta, pastore e poeta, i titoli con i quali viene ricordato.