Lo scapolare, donato dalla Vergine a San Simone Stock, generale dei carmelitani, racchiude in sé un tesoro di grazie straordinarie.
La Chiesa oggi onora la festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo è un monte che in Palestina si affaccia sul Mare Mediterraneo, formando un ripido promontorio. Un tempo era ricco di ricco di verde e di vegetazione, da cui il nome (dall’ebraico) «orto di Dio», «giardino divino».
La festa che ricorre oggi è legata alla storia particolarissima dell’Ordine carmelitano, uno dei più antichi. Il monte Carmelo è il teatro di uno degli episodi biblici più noti, narrato nel Primo Libro dei Re. Un episodio che ha come attore protagonista il profeta Elia, considerato il modello dell’Ordine carmelitano (del quale non si conosce il vero fondatore, come non si sa bene se sia ce sia stato uno solo: è alquanto probabile che si sia trattato di un’aggregazione spontanea di gruppo).
Nell’episodio biblico si racconta della visione profetica avuta dal Profeta Elia. Mentre prega sul Monte Carmelo durante una tremenda siccità che aveva colpito la terra di Israele, Elia vede in cielo formarsi una piccola nube (1 Re 18,20). Una nuvoletta, che rapidamente si allarga fino a coprire la volta celeste, fino a sciogliersi in una lunga pioggia ristoratrice. E così, grazie alla pioggia, la terra riarsa ritrova fertilità e abbondanza.
Nel libro delle Istituzioni dei primissimi monaci si identifica la visione profetica di Elia con la venuta della Vergine Maria. Così la nube avvistata dal profeta e la pioggia miracolosamente caduta dal cielo vengono considerate figure profetiche di Maria, fonte d’ogni grazia e pioggia di santità sull’arsura del male e del peccato.
Maria e il Carmelo: un legame indissolubile
Secondo la tradizione, lo stesso Elia avrebbe creato sul Carmelo un Ordine di monaci solitari per onorare in penitenza e preghiera la Vergine Maria, non ancora nata, ma destinata a diventare la madre del Messia.
Questi monaci pare abbiano abbandonato, nell’anno 93, la loro prima casa e costruito sul monte una una cappella consacrata a Maria, «vicino alla fontana di Elia». All’inizio del XIII secolo chiedono a sant’Alberto (già vescovo di Vercelli), diventato patriarca di Gerusalemme (1205-1214), di scrivere loro una Regola, approvata da papa Onorio nel 1226. Ma quasi subito, attorno al 1238, devono scappare dalla Terrasanta a causa dell’invasione saracena. Si rifugiano in Europa, dove fondano diversi monasteri, il primo dei quali a Messina.
La consegna dello scapolare a San Simone Stock
Nelle non poche difficoltà incontrate, i carmelitani invocano naturalmente la Santa Vergine affinché li aiuti. Maria appare a uno di loro: il Superiore generale dell’Ordine, l’inglese San Simone Stock. La Vergine gli si mostra nelle vesti di Nostra Signora del Carmelo, scortata da una schiera di angeli e con il Bambino. Maria consegna al santo il prodigioso «scapolare», legato alla promessa del cosiddetto «privilegio sabatino»: ovvero che preserva dalle pene dell’inferno e promette a chi lo indossa di passare dal purgatorio al paradiso il primo sabato dopo la morte.
A questa apparizione e alla diffusione dello scapolare del Carmelo (due pezzettini di stoffa di saio uniti da una cordicella: si portano appunto sulle scapole, finché non si consuma l’immagine mariana stampata sopra le stoffe) è legata la grande fioritura dell’Ordine carmelitano tra il XII e il XIV secolo.
Quando, nel 1226, la regola dell’Ordine viene approvata da Onorio III, i carmelitani istituiscono la festa della Madonna del Monte Carmelo. Un modo per festeggiare il riconoscimento della loro regola ma anche per ricordare l’antichissima origine della spiritualità carmelitana. Proprio in quei tempi l’Ordine si diffonde in tutti i paesi cristiani. E insieme ai conventi carmelitani appare anche uno stuolo di chiese dedicate a Maria, fiore del Carmelo. Come a suggellare il legame indissolubile tra la spiritualità carmelitana e la pietà mariana.
Preghiera alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
O Dío, che decorasti l’ordine del Carmelo del titolo singolare della tua beatissima sempre Vergine e Madre Maria, concedi propizio che mentre oggi ne celebriamo la festa con solenne ufficio, muniti della sua protezione, meritiamo di giungere ai gaudi eterni.