La chiesa fa memoria, in questo giorno, di due grandi uomini, un Vescovo e un Papa, testimoni dell’amore di Cristo.
Ricordiamo la passione del Vescovo Cipriano e la deposizione da soglio Pontificio di Cornelio. Entrambi hanno lodato Cristo ad una sola voce anche nei momenti più duri e difficili della Chiesa. Durante le persecuzioni non hanno mai rinnegato la loro fede.
16 settembre: Cornelio e Cipriano, santi per Cristo
In questo sedicesimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera i Santi Cornelio e Cipriano. Secondo il Catalogo Liberiano dei papi, Cornelio regnò due anni. Il suo predecessore, Fabiano, fu messo a morte dall’imperatore Decio il 20 gennaio 250.
A 14 mesi dal martirio di Fabiano, i 16 vescovi elessero Cornelio, un alto esponente dell’aristocrazia romana, contro la sua volontà, ma in base “al giudizio di Dio e di Cristo, alla testimonianza di pressoché tutto il clero, al voto delle persone ivi convenute, al beneplacito dei presbiteri anziani e degli uomini di buona volontà, in un tempo in cui nessuno lo aveva preceduto, quando la sede di Fabiano che è la sede di Pietro, ed il soglio erano vacanti”.
L’eretico Noviziano lo contrastò scatenando uno scisma. Ma Cornelio fu riconosciuto da quasi tutti i vescovi, primo fra tutti San Cipriano.
Il famoso oratore Cipriano
San Cipriano, invece, fu un famoso oratore, possedeva una considerevole ricchezza e verosimilmente rivestiva una posizione di prestigio nella città di Cartagine. Quando era ancora un semplice catecumeno, Cipriano decise di vivere in castità e di dare la maggior parte dei suoi redditi ai poveri.
Vendette tutte le sue proprietà, compresi i giardini che possedeva a Cartagine, che gli furono restituiti, dopo essere stati riacquistati dai suoi amici. Tuttavia, egli li avrebbe rivenduti, se solo la persecuzione non lo avesse reso imprudente.
La preghiera ai Santi Cornelio e Cipriano da recitare oggi
O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano,
pastori generosi e martiri intrepidi,
con il loro aiuto rendici forti e perseveranti nella fede,
per collaborare assiduamente all’unità della Chiesa.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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ROSALIA GIGLIANO