Vergine appartenente all’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, è lei a custodire il monastero di Santa Croce. Con l’aiuto di sua sorella, porterà avanti la sua vocazione a anche quella di tante ragazze come loro.
Cresce nell’amore per la passione di Cristo. Dall’età di quattro anni inizia a votarsi alla preghiera e a trascorrere ore immersa nella contemplazione e nell’orazione.
In questo diciassettesimo giorno del mese di agosto, la chiesa venera Santa Chiara della Croce. Nasce nel 1268. Chiara ha una sorella e un fratello maggiore, Giovanna e Francesco.
Giovanna fonda, con l’aiuto economico del padre, il reclusorio di San Leonardo, di cui diventa la prima rettrice. Le donne, in questo luogo, si ritirano vivendo in reclusione e pregando, ispirandosi alla regola di Francesco d’Assisi.
Nel 1290 Giovanna chiede al vescovo di Spoleto di facilitare l’istituzionalizzazione della comunità, in seguito a cui verrà introdotta la regola di sant’Agostino. Con il nuovo monastero della “Santa Croce e di Santa Caterina d’Alessandria”, vengono a fondersi i due momenti della storia di Chiara e Giovanna: quello della vocazione eremitica, rappresentato dall’esperienza del reclusorio, con l’altro della regola monastica.
Chiara cresce seguendo le sorti di questo luogo. Soltanto in occasione della grande carestia del 1283, insieme a un’altra compagna, esce dal reclusorio per la questua, ma dopo otto volte le viene impedito di continuare. Da questo momento, fino alla morte, rimane isolata in clausura.
Dopo la morte di Giovanna, la sorella, nonostante la giovane età (23 anni), ne prende il posto. Chiara è per le sue suore madre, maestra e direttrice spirituale. Non lascia scritti eppure, nonostante che la sua vita si dipani nella stretta osservanza della regola monastica, riesce a mantenere un dialogo con il mondo fuori dal monastero.
Anche Chiara viene eletta superiora del monastero, ufficio che svolge fino alla morte avvenuta il 17 agosto 1308.
La sua spiritualità si incentra sulla meditazione della passione di Cristo e sulla devozione alla Croce. Dopo la sua morte le consorelle, premurose di conservare il suo corpo, le aprono il cuore e vi trovano impressi i segni della Passione.
Santa Chiara, Sorella e Madre,
che ci accompagni nei sentieri di Dio
nella ricerca della Bellezza e nell’Amore,
che sempre è possibile
quando il cuore è il centro dell’interiorità.
Insegnaci a fare di questo nostro cuore
la Dimora del Signore
dove possa poggiare la sua Croce,
perché la nostra vita sia un Dono
per tutti e per la Chiesa,
che tu hai amato e servito nella preghiera
che trasforma a immagine di Gesù Cristo
e intercede presso il Padre.
Annunzieremo con te, di buon mattino,
con timore e gioia grande,
che è Bella la vita del Cielo!
Che è Bello quanto il Signore ci dona!
Che è Bello lodare il Signore!
Amen.
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