Teologo, scrittore e cardinale, venerato come Dottore della Chiesa, seppe farsi largo in numerose controversie di carattere religioso.
Guadagnò notorietà sia come insegnante sia come predicatore. E fu proprio in questa veste che riuscì ad attirare al suo pulpito sia cattolici sia protestanti, dato che era un ottimo oratore.
In questo diciassettesimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera San Roberto Bellarmino. Nacque in una famiglia di Montepulciano di nobili origini, per parte sia paterna sia materna.
Fin da piccolo ebbe una salute precaria e una forte inclinazione per la Chiesa. Dopo un’iniziale educazione in famiglia, vista l’inclinazione religiosa, fu inviato per gli studi presso i padri gesuiti. All’età di sedici anni espresse l’intenzione di entrare nell’ordine gesuita, e per questo, fu riconosciuta la sua umiltà e il suo impegno negli studi.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, venne chiamato a Roma da papa Gregorio XIII che gli affidò la cattedra di controversie, da poco istituita nel Collegio romano, attività che svolse fino al 1587.
Guidò negli ultimi anni della sua vita san Luigi Gonzaga, che morì appena ventitreenne al Collegio romano nel 1591 dopo essere stato contagiato da un uomo appestato che era stato abbandonato per strada. Bellarmino assistette il giovane fino al trapasso e negli anni successivi ne promosse il processo di beatificazione presso la Santa Sede e volle la sua tomba vicina a quella del santo.
In questo periodo fece parte della commissione finale per la revisione del testo della Vulgata, richiesta dal concilio di Trento per controbattere le tesi protestanti. Fu nominato membro del Sant’Uffizio e di altre congregazioni, e successivamente consigliere principale della Santa Sede nel settore teologico della sua amministrazione.
Insieme al Risorto, nella Compagnia dei Santi che è la Chiesa, desideriamo pregarti ed onorarti, nostro Patrono San Roberto Bellarmino.
Tu, illustre per virtù, insegnamento ed opere, hai onorato la nostra Chiesa di Capua,
nella scia dei Santi della sua storia, con la sapienza del cuore e la luminosa dottrina.
Fa’ che possiamo seguire la scienza del vero e la proposta del bene, per crescere e migliorare alla sequela di Cristo. L’amore per la Chiesa ti ha guidato lungo il corso della vita, sostenendo verità e carità, con la serenità dello sguardo al Cielo
e la speranza di rinnovamento della storia.
Hai amato i poveri con gesti di profonda carità, imitando Cristo Signore, povero e solidale con i deboli, per guidarli verso il suo Regno.
Desideriamo raccogliere il segno della tua presenza in mezzo a noi, come traccia di un cammino concreto da imitare, per essere discepoli del Signore, nel rinnovamento interiore e nella santità della vita.
Non ci sorprendano tristezza e sconforto, ma la tua presenza continui ad illuminarci
e a guidarci nella Chiesa, verso il Signore, nel mistero del suo eterno amore.
Amen.
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ROSALIA GIGLIANO
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